All’indomani del sorteggio del calendario del campionato femminile, si evince che il Villaricca partirà con la propria stagione in casa contro il Napoli Nord per iniziare con un derby.
“Non vedo l’ora di cominciare! -commenta ai nostri microfoni la calciatrice Mulan Hua– Ci sono alcune squadre nuove, penso che sarà una bella sfida”.
Grinta e voglia per l’ex Prater che raggiunge la famiglia giallorossa assieme alle compagne Pinto, Avvisato, Avolio, Pettinati, Caccavale e Carola: “√à vero: quando ho deciso di seguire le mie compagne al Villaricca ero un po’ dubbiosa -confessa la salernitana- Sai, una nuova squadra, nuove compagne e dirigenti..è sempre a scatola chiusa. Però le nuove compagne mi hanno accolto benissimo da subito! E con me anche le altre ex Prater”.
Il campo non fa altro che dimostrare un legame forte tra le ragazze guidate da Gennaro De Francesco. All’esordio in Coppa Campania un 6-0 contro il Casalnuovo che fanno partire in quinta la squadra napoletana: “Penso che ad unirci sia la grande passione per il calcio, passione che coltiviamo nonostante tutte le difficoltà tra le quali si muove il calcio femminile: lavoro, studio, a cui si unisce la diffidenza con la quale ancora ci guardano in molti, quelli per i quali il calcio femminile non è vero calcio. Di contro, il direttore, i mister e tutta la dirigenza credono molto in noi e ci permettono di inseguire i nostri sogni, non facendoci mancare mai il loro sostegno. Inoltre, ritengo che tutte le mie compagne di squadra siano persone di grande spessore, e questo ci permette di fare fronte unito in vista di un obiettivo comune. Certo col Casalnuovo un esordio da incorniciare, ma è solo l’inizio. C’è ancora molto da lavorare, la squadra si deve compattare e amalgamare, come è giusto che sia. √à questo a cui lavoriamo ad ogni allenamento:proviamo schemi, impariamo a conoscerci meglio per capire i tempi e le caratteristiche di gioco di ognuno”.
Originaria delle Filippine, ma a tutti gli effetti italiana. Calciatrice, donna e dalle fattezze asiatiche, Mulan può testimoniare in prima persona cosa vuol dire giocare a calcio in un momento storico cos√¨ delicato: “Sono nata a Manila, nelle Filippine. Ma sono stata adottata quando avevo 5 mesi, quindi sono italiana .Nel calcio credo mi siano capitati gli stessi episodi di sessismo che sono capitati alla maggior parte di noi, soprattutto in passato, quando giocavo nella Salernitana ed ero più piccola. Per quanto riguarda il razzismo non ricordo episodi (bastava che fossi donna e giocassi a calcio perch√© la mia origine passasse quasi inosservata). Però questo non mi ha mai fermato, come non ha mai fermato nessuna di noi calciatrici che, nonostante tutto, continua a lottare con l’esempio e a credere che presto ci sarà una svolta”.
Soffermandoci sul movimento femminile: “Sicuramente qualcosa è cambiato! quando ero piccola, non esistevano scuole calcio femminili. A Salerno c’era la Salernitana Femminile, capitanata da Aida Rienzi, che anni dopo sarebbe diventata la presidentessa della nostra squadra. Ma le giocatrici erano già grandi. Anche io ho cominciato quando ero già grande, a 17 anni. C’era la prima squadra e noi under 20,ma non c’era tutto l’interesse che c’è ora per il settore giovanile. Del resto, la Scuola calcio della salernitana femminile è stata inaugurata solo da qualche anno. Ora invece non è insolito vedere ragazzine che giocano coi maschietti o settori giovanili femminili, come quello del Napoli ad esempio. Segno che qualcosa sta cambiando”.
A chiudere infine: “Sono molto contenta di questa nuova avventura, e che farò del mio meglio per onorare i colori della maglia”.