Un altro capitano dice No a Raiola, anche Insigne sceglie l’azzurro

In principio fu Marek Hamsik. Quel capitano del Napoli che, nel 2012 fece cadere il castello costruito dal suo procuratore Mino Raiola per creare le condizioni necessarie per la sua cessione. Un manager abituato alle grandi cifre, da Ibrahimovic a Pogba passando per Balotelli e arrivando a de Ligt, tutti grandi e grossi movimenti di mercato, dove al centro di ogni trattativa c’era sempre lui, il procuratore italiano emigrato in Olanda. Il no di Marekiaro portò, con il tascorrere del tempo, alla rottura definitiva con Raiola.

Adesso, almeno da ciò che ha annunciato Carlo Alvino, un altro capitano azzurro ha detto no al super procuratore. Lorenzo Insigne resterà a Napoli. Una notizia che forse può suonare come scontata, vista la sua posizione, centrale, nel progetto dei partenopei condita da una fascia da capitano che da ancora più responsabilità. Qualche mese fa non era così, con l’arrivo di Raiola sono iniziate a girare troppe voci sul possibile addio. Una pioggia di critiche sulla scelta operata non fa vivere con tranquillità Insigne. Un problema che si riversa sul proprio rendimento in campo, ma anche su scelte sbagliate che raggiungono l’apice nell’ormai famoso ammutinamento dello scorso novembre. In molti avevano iniziato a puntare il dito sul capitano, accusandolo di essere svogliato, incostante e traditore. Lorenzo, però, ha cercato di ricucire in tutti i modi e con l’arrivo di Gattuso sulla panchina azzurra è tornato alla serenità, trascinando il Napoli in vittorie importanti per la risalita in classifica, prima dello stop.

Si ma Mino Riaola? Ora, a distanza di un anno, il folletto di Fuorigrotta ha dato il ben servito al procuratore, sancendo l’addio. Uno smacco per chi è abituato ad avere tutti ai suoi piedi, ma citando un ex allenatore azzurro: “Ci può stare”.