E’ il giocatore-simbolo del Torrecuso, non solo perch√© ne è il capitano ma, soprattutto, perch√© è il riferimento in campo e fuori: Giovanni Conti, il “Toro di San Lorenzo”.
Giovanni, alla prima stagione di serie D un quinto posto: direi niente male per una società esordiente.
S√¨, davvero un bel campionato per una neo-promossa: ci siamo dimostrati all’altezza sia come squadra che come società.
I fatti accaduti con il Città di Messina, quanto hanno influito sul vostro finale di campionato?
Non sono uno che da colpa all’episodio con il Città di Messina a Torrecuso; darei più colpa a noi e non all’accaduto: quindi evito di parlarne.
Vi brucia molto non essere approdati ai play-off o tutto sommato va benissimo così?
Forse sono uno dei più dispiaciuti per non aver raggiunto i play-off, ma non fa niente. La soddisfazione è che ci siamo comportati molto bene. Credimi, sono molto felice per questo perch√© siamo stati all’altezza di tutti.
Domanda d’obbligo: farai ancora parte del Torrecuso il prossimo campionato? I tuoi tifosi e i compagni potranno ancora contare sul loro capitano?
Ti posso rispondere cosi: diverse volte, quando iniziai a recuperare dopo l’incidente, mi facevo accompagnare al campo (non avevo la macchina) e non cercavo un passaggio per tornare a casa. Tornavo a piedi da Ponte: era molto bello tornare a casa pensando di poter giocare di nuovo. Con quel pensiero potevo fare anche 50 km senza accorgermene. Da giocatore mi conosco troppo bene: farò tutto quello che la societa deciderà perch√© il presidente e il direttore sportivo costruiscono una squadra, i giocatori fanno i giocatori.
Parole di un Capitano che dimostra tutto il suo attaccamento per una maglia, una società e una tifoseria che ricambiano in tutto e per tutto. E’ davvero difficile immaginare i colori rossoblù senza Giovanni Conti che indossa la fascia da capitano: in un calcio dove le bandiere scarseggiano, nel Sannio ne esiste ancora una.
Maurizio Morante
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