La 74esima edizione del Torneo di Viareggio sta volgendo ormai al termine. Le squadre sono arrivate alle semifinali e a far riflettere sono proprio le semifinaliste. Nessuna squadra italiana si è aggiudicato un posto nella penultima fase del torneo. Infatti le quattro che si contendono la finale sono tre nigeriane e una congolese. Un dato che potrebbe far fermare gli operatori del calcio italiano a pensare a ciò che è il calcio nostrano alle alle spalle del grande palcoscenico della Serie A.
Non ci sarebbe da fare un dramma se andassimo a guardare le ultime due edizioni, in cui a vincere è stato il Sassuolo. Inoltre, nel corso degli anni, il più prestigioso torneo dedicato al calcio giovanile si è sempre più internazionalizzato. Questo non fa altro che alzare l’asticella della difficoltà, aumentare il numero di avversarie e la qualità delle stesse.
Già l’anno scorso, difatti, le squadre africane, sempre nigeriane, hanno iniziato a imporsi, tant’è che lo stesso Sassuolo, vincitore iridato dell’edizione scorsa, si è sfidata in finale contro Alex Transfiguration battuta nell’attuale edizione, nei quarti dal Mavion. Ai quarti eliminate anche il Torino e la Rappresentativa Serie D, uniche reduci dalle fasi precedenti.
Già nel settembre 2022, i colleghi del Sole24Ore avevano evidenziato come l’intero comparto calcistico stia attraversando una profonda crisi. A mettere il carico sono stati, all’epoca, Gabriele Gravina, presidente della FIGC, Arrigo Sacchi e Totò Schillaci che aveva confessato di aver dovuto chiudere la sua scuola calcio. Il numero di iscritti, dopo gli anni della pandemia, è aumentato, tornando a registrare più di 800mila iscritti. Ma i numeri dei tesserati sono un buon viatico per pensare che il calcio nostrano sia in salute?
Evidentemente no. Infatti guardando i dati risalenti al 2022 della Lega Nazionale Dilettanti, dell’oltre milione di tesserati, di cui 672.835 appartenenti al settore giovanile e scolastico. Di questi, però, solo 605, pari allo 0.90% , sono riusciti a raggiungere un club professionistico. Qualità bassa dei giocatori presenti nel settore giovanile? Poca determinazione da parte dei giocatori? O disinteresse nei confronti del prodotto di vivaio italiano ancora da limare nella formazione e privo di esperienza?