Azzurri da crepacuore. Soffrono ma rimangono a galla, poi alla fine arriva la firma d’autore per il blitz da tre punti. Gonzalo Higuain: è lui l’uomo copertina dell’Olimpico, il Napoli sbanca Torino certo non meritando ma evidenziando il carattere, la tempra dei veri guerrieri. Ma riviviamo le emozioni di Torino-Napoli.
Primo tempo soporifero. Il Napoli fa la partita ma ingrana la marcia più bassa. Risultato: possesso palla sterile che non frutta la bench√© minima occasione da gol. Semplicemente stucchevoli, i guantoni di Padelli restano immacolati. Il Toro, spuntato in avanti, accetta di buon grado il ritmo imposto e riesce addirittura a rendersi più pericoloso prima con Meggiorini e poi con Bovo, il cui destro viene fermato soltanto dalla traversa. Si chiude cos√¨ il primo tempo, senza fiammate.
Dalla mono alla retromarcia. Nella ripresa gli azzurri riescono a fare addirittura peggio, subendo sovente le fiammate dei granata. Meggiorini porta a due la conta dei legni, anche Darmian insidia Reina dalla lunga distanza. Comincia la girandola dei cambi, Ventura cambia volto all’attacco affidandosi ai gemelli del gol, Cerci ed Immobile. L’attaccante torrese perde il suo killer istinct di fronte alla sua squadra del cuore: monumentale l’occasione di rete che si divora a centro area al 72′. Benitez, dal canto suo, veste i panni da gestore, centellinando l’impiego dei suoi in vista del Porto: escono Inler, Reveillere e Callejon, dentro Behrami, Henrique (nell’inedito ruolo di terzino destro, ndr) ed Insigne. I partenopei cambiano marcia solo nel finale. Le prime fiammate arrivano (solo) all’84’: Mertens, due volte, carica il destro, Padelli ci mette del suo. Segnali d’azzurro, all’89’ ecco servito il vantaggio. Higuain scappa sul filo del fuorigioco, forse commettendo fallo su Glik, destro implacabile del Pipita, Padelli devia ma non trattiene. 0-1 Napoli, azzurri avanti a tre minuti dalla sirena. Nel recupero non accade più nulla, il Napoli vince la seconda gara di fila, nonostante una sofferenza tremenda. Consolidato il terzo posto, ora testa e cuore al Porto e all’Europa League: il sostegno del San Paolo per tagliare il traguardo dei quarti.
Francesco Auricchio