www.sportcampania.it

Storie di Stadi. Giugliano e l’indimenticato Alberto De Cristofaro

A Giugliano sono passati diversi calciatori importanti, Fernando Cannella è uno di questi. Un giuglianese doc, che praticamente mai svestì la maglia gialloblù, passando la sua carriera di calciatore e allenatore tra le fila dei tigrotti. Oltre a Cannella è impossibile non menzionare Alberto De Cristofaro, uno dei calciatori più forti che ha militato a Giugliano.

De Cristofaro ha lasciato un segno importante nella storia del Giugliano e di Giugliano tanto da intitolare a lui lo stadio cittadino. Campano di origini, nasce a Marano, ma ben presto si trasferisce con la famiglia a Giugliano.

Ragazzo irrequieto con una passione per il calcio, viene mandato in collegio per completare gli studi. Al ritorno viene chiamato sotto le armi nonostante sia ormai vicino l’armistizio. La sua carriera da calciatore inizia al Piombino, cittadina in cui viveva il fratello. L’attaccante resta lì fino al 1944, per poi tornare a Giugliano dove inizia la sua carriera nel calcio campano. Avvicinandosi alla squadra locale e ad alcuni calciatori, finisce nel mirino del capitano, Ferdinando Cannella, che lo scopre e pressa per il suo tesseramento, ottenendolo. La squadra milita in Seconda Divisione e all’esodio mette a segno due gol. Sotto gli occhi di diversi presidente, ha la possibilità di militare anche in altre squadre, come il Marano, ma anche l’Afragolese, nel campionato di Serie C, la Puteolana, il Posillipo e il ritorno a Giugliano nel 1950.

Questa esperienza in gialloblù dura quattro stagioni, con una promozione in Interregionale, la vittoria del campionato di Prima Divisione. Il 1954 è, però, l’anno dell’addio. Il Giugliano milita in Promozione, ma i risultati non esaltano particolarmente i tifosi, che nella sfida contro l’Aurora Ururi costringono i tifosi a restare in campo, sotto la neve, a causa di una contestazione molto accesa. Solo l’intervento delle autorità consente ai calciatori di rientrare, ma De Cristofero resta al freddo per diverse ore. Già sofferente di nefrite cronica, l’attaccante è costretto a lasciare il calcio anche perchè la sua condizione di salute non migliora. Dopo due mesi, nel 1954 muore.

Pochi mesi più tardi a Giugliano viene intitolato lo stadio di Via Giambattista Basile. Nel 2000 la città della provincia di Napoli inaugura il nuovo stadio, l’attuale tana della squadra di Massimo Agovino. Una squadra che solo in questi primi mesi del 2020 ha ritrovato la propria casa, in seguito al restuling degli ultimi mesi. Un vero e proprio gioiellino ritrovato, dopo l’abbandono causa il fallimento della società cittadina.