E’ uno dei talenti scoperti dal ds Antonio Amodio e valutato al massimo dal tecnico Enzo Maiuri, il forte difensore Francesco Fusco che analizza così l’annata oramai in archivio: “Con il passare delle settimane ed il peggiorare dell’emergenza, le speranze di portare a termine il campionato si riduceva sempre più. Tra marzo e aprile abbiamo fatto degli allenamenti personalizzati, da casa e in piccoli spazi, che ci erano stati assegnati dal prof e dal tecnico Maiuri. Utili soltanto per rimanere sempre in forma”.
IL CAMMINO: “L’obiettivo stagionale era di raggiungere una salvezza tranquilla ma tutti sapevamo di aver le potenzialità per ambire a qualcosa in più. Nelle prime tre gare le cose andarono molto male ma poi abbiamo ingranato la marcia giusta, realizzando una striscia di ben 18 risultati utili consecutivi. E’ stata un’annata fantastica in tutti i sensi con un gruppo unito dentro e fuori dal campo. Potevamo anche vincerlo il campionato”.
SERIE D/H: “Il nostro girone è il più importante di tutta la serie D con squadre molto competitive e blasonate come Taranto, Cerignola, Bitonto, Casarano, Andria e Foggia. Difficile trovare un numero così alto negli altri gironi. Non sbagliava chi la definiva una C2”.
FUSCO: “Personalmente penso di aver disputato un’ottima stagione ed il mio obiettivo ore è quello di fare il salto di categoria. Vediamo cosa succederà con la riforma, considerando i meriti sportivi e l’ottimo lavoro con i giovani, qualora andasse in porto il Sorrento avrà ottimi requisiti per essere premiato e in tal caso sarei felicissimo poter vestire ancora di rossonero”.
AMODIO-MAIURI: “Ringrazio il tecnico Maiuri che ha contribuito alla mia crescita personale. Grande professionalità e cura di tutti i dettali nella preparazione delle partite, studiando ogni possibile movimento degli avversari. Il ds Amodio ha costruito una grande macchina da guerra coperta in ogni reparto”.
BEL RICORDO: “L’episodio più bello di questa stagione è la vittoria, davanti a 5000 spettatori, allo “Zaccheria” di Foggia. Uscimmo tra gli applausi di un pubblico che soltanto l’anno precedente osservava gare di serie B. Poter festeggiare lì è stata una grande carica di autostima”.
SE SI FOSSE CONTINUATO…: “C’era da giocare ancora mezzo girone, avevamo ancora gli scontri diretti e sicuramente potevamo dare filo da torcere al Bitonto. Aspettavamo tutti con ansia la gara di ritorno, visto che la partita di andata fu condizionata in maniera determinante dalla direzione arbitrale ma riuscimmo comunque a pareggiarla seppur in inferiorità numerica”.
Di Alessio Petralla