” Ci vuole carattere per fare la politica, ci vuole forza, ci vuole determinazione, sono elementi che fanno parte della capacità di chi guida, non solo la politica. Chi non ha carattere, non ha forza nè autonomia non può dirigere niente, neanche la Sessana. E per il bene della Sessana”
Non siamo avvezzi ad usare il mezzo calcistico per fare politica e nemmeno far politica attraverso il calcio, ma ci viene d’obbligo sottolineare alcune cose per chiarezza. Nelle ultime ore si sono, forse, un pò troppo esasperati i toni politici e nel discorso di chiusura di ieri sera del candidato a sindaco Silvio Sasso è stata tirata in mezzo la Sessana, apostrofata come mal gestita.
Beh, forse è il caso di continuare ad essere cos√¨ “mal gestiti”, negli ultimi anni abbiamo solamente riportato la squadra dall’inferno della Seconda Categoria a sfiorare la Serie D, due finali regionali di Coppa Italia, tre promozioni, non vogliamo sciorinare i nostri risultati poichè non basterebbe un solo comunicato. Il miglior biglietto da visita della città era ed è proprio la squadra di calcio, conosciuta oramai in Campania e a livello nazionale proprio grazie ai risultati e alla sua centenaria storia.
Abbiamo incontrato tante difficoltà durante il percorso e non ci siamo mai arresi, a breve avremo una nuova casa dove poter accogliere i tanti tifosi che da anni ci seguono, il calcio è occasione di socializzazione, viene sempre troppo considerato solo sport ed invece è tutt’altro. Il calcio, anzi lo sport, è la miglior medicina per coloro che vogliono far qualcosa per se stessi e per gli altri, i tifosi sono oramai una grande famiglia e i tanti momenti conviviali sono la prova lampante del grande gruppo creato. Hanno fatto sacrifici durante questi anni e sono disposti a continuare a farli per un viaggio all’unisono, un sogno che non si fermerà. Come nelle famiglie, accadono anche discussioni, ma sempre per il bene comune della squadra.
La Sessana non è di chi la gestisce, di chi gioca con quella maglia, di chi collabora, ma è dei tifosi e del popolo. Attualmente noi siamo solamente coloro che la gestiscono, impegnando risorse economiche e non, per portar avanti la grande favola gialloblù, la voglia di ricominciare c’è già, ma devono esistere i presupposti. Forse non siamo ben accetti, forse non si conosce nemmeno il colore della maglietta che indossano i calciatori, da mesi bolle il telefono, arrivano giornalmente alcune chiamate da gloriose piazze che invogliano la dirigenza a spostare il titolo altrove. Ma siamo la US Sessana 1915, siamo la squadra della città di Sessa Aurunca, siamo una grande famiglia, non vogliamo essere mai di troppo, vogliamo essere il fulcro centrale della socialità. Se non siamo ben accetti possiamo tranquillamente trasferirci altrove, forse il matrimonio tra la città e la squadra è destinato ad un nuovo rinvio, non vogliamo sentirci ospiti non graditi a casa nostra.
Una sola immagine racchiude queste parole: la tribuna del “Conte” di Mondragone letteralmente ricoperta di gialloblù.
A volte un’immagine parla più di tanti inutili discorsi.
Comunicato Stampa Sessana