Flop Five. Tra i bocciati in questa prima giornata del nuovo anno, ci sono soprattutto i protagonisti di Roma e Udinese, che danno vita alle cadute più fragorose in questa 18a giornata di campionato, penultima del girone d’andata.
5) Francesco Totti (Roma). Con l’attenuante del ritorno dall’infortunio, il capitano giallorosso praticamente non è mai comparso nei tabellini del big match della 18a giornata. Poco decisivo, spesso in valia della coppia Bonucci/Barzagli, il fantasista romano non riesce quasi mai a proporre le sue solite giocate, e la Roma ne risente.
4) Francesco Guidolin (Udinese). Un’Udinese cos√¨ pochi se la ricordano. In Friuli quest’anno stanno vivendo un vero e proprio film horror, con il tecnico vicentino che non riesce in nessun modo a portare la squadra ai livelli prestazionali a cui ha abituato in questi anni il pubblico friulano, complice anche l’assennata campagna vendite messa all’opera in questi anni dalla famiglia Pozzo, che hanno privato la squadra di Guidolin, anno dopo anno, dei pezzi migliori.
3) Mauricio Pinilla (Cagliari). Una brutta partita come quella andata in scena al Bentegodi tra Chievo e Cagliari non poteva non finire che con un degnissimo 0-0. Forse per questo l’attaccante cileno avrà deciso di sparare in curva il tiro dagli undici metri, che avrebbe potuto dare ai rossoblù la prima vittoria esterna della stagione.
2) Zeliko Brkic (Udinese). Tre goal uno più orribile dell’altro. Palloni che si infilano in porta con una lentezza disarmante, con il portiere friulano che sembra avere la mobilità di un bradipo. Dopo anni di fantastiche scoperte degli scouting dell’Udinese, a volte, si può anche sbagliare‚Ķ
1) Daniele De Rossi (Roma). Come neve al sole, il capitano futuro si scioglie insieme alla sua Roma, sotto i colpi bianconeri. Poco abituati alla sconfitta i giallorossi perdono la testa in quel dello Juventus Stadium. A dimostrazione di ciò, il fallo killer del centrocampista romano sul compagno di nazionale Chiellini, che gli è valsa il cartellino rosso diretto, quanto mai meritato.
Fabio Sposito