Di Pasquale Formisano
Ancora una sconfitta, la seconda consecutiva per la Givova Scafati che, dopo il crollo interno con Napoli perde anche a Rieti per 79-74. Non basta Cucci ai gialloblù, il titolo di MVP della gara se lo prende Stefanelli, pungente nei momenti decisivi, mentre per Scafati ancora una volta è stato fatale l’ultimo quarto, così come successo anche nel derby di 7 giorni prima.
FALSA PARTENZA – Non approccia per niente bene la Givova che vive momenti di difficoltà offensiva molto accentuata nel primo quarto, mentre i padroni di casa si fanno valere subito con tre triple consecutive; con la quarta bomba del periodo, che porta la firma di Sanguinetti a 3’20” dal primo intervallo, Rieti addirittura doppia Scafati (16-8) ritoccando il massimo vantaggio nell’azione successiva con il canestro di Ponziani (+ 10, 18-8 a 1’14”) che costringe Finelli al timeout. Dopo il minuto di riposo Scafati riesce a rompere il trend andando a canestro prima con Cucci e poi con la tripla di Marino, ma Rieti riesce comunque a ingannare la difesa gialloblù e il primo quarto terina sul punteggio di 21-13.
CUCCI FA IL THOMAS – Gioca bene Rieti dal punto di vista offensivo mentre Scafati ferma per qualche minuto ai box il suo americano Charles Thomas, tenuto molto bene dagli avversari, forse memori della splendida prestazione del lungo scafatese in Supercoppa. In assenza del suo uomo simbolo, però, Scafati trova un appiglio importante in Cucci, che si traveste letteralmente da Thomas, mette a segno 9 punti consecutivi che riportano Scafati sotto di una sola lunghezza (25-4 a 7’02”). Con la tripla di Musso la Givova si prende il primo vero vantaggio della sua gara (25-27), Rieti risponde con un ottimo Sanguinetti e si riporta avanti di 6 (34-28 a 2’30”), ma si tratta solo di un sussulto perché il rientro sul parquet di Thomas fa rinvigorire nuovamente gli uomini di Finelli che ribaltano nuovamente i padroni di casa e vanno negli spogliatoi in vantaggio di 5 lunghezze (36-41).
SUDORE – La seconda metà del secondo quarto fa scuola, almeno per quel che riguarda Scafati, che al rientro in campo continua sulla stessa falsa riga e tocca il nuovo massimo vantaggio di + 11 con il canestro di Tommaso Marino (41-52 a 4’20”); Thomas e Cucci continuano a dar fastidio alla compagine laziale sotto le plance, specialmente l’italiano, che vive una serata di grazia, tocca quota 16 punti il 46-55 con un tiro dalla distanza che però vale 2 per il piedone sulla linea del numero 32. Ma come spesso capita nella storia dello sport è proprio Valerio Cucci a richiare di combinare la frittata facendosi fischiare fallo tecnico per proteste, il quarto della sua sfida, con Rieti che si riporta a soli due possessi di distanza (51-55 a 40” dall’ultimo intervallo). Fortunatamente per Finelli ci pensa Benvenuti a mettere a segno una tripla di importanza capitale che manda le compagini all’ultimo intervallo sul punteggio di 51-58.
DECIDE STEFANELLI – Rieti non ci sta e vuole continuare a fare la voce grossa, avvantaggiata anche dall’assenza dal parquet di Thomas e dalla situazione falli di Cucci: la tripla di Stefanelli vale il -2 dei padroni di casa, mentre il gioco da tre punti con fallo e canestro dello stesso Stefanelli riporta i padroni di casa a una sola lunghezza i padroni di casa, che sorpassano con Ponziani (61-60 a 6’30”). Scafati non abbassa la cresta, tiene il passo, anche dopo il -3 riesce a riportare tutto in equilibrio con una tripla di Marino (69-69), ma due fischi dell’ultimo minuto decidono il match in favore di Rieti: Charles Thomas vede il direttore di gara fischiargli ben due falli in attacco consecutivi. Stefanelli non sbaglia e sembrerebbe la fine per la Givova, ma lo 0/2 dalla lunetta di Pepper e la tripla di Musso rimettono tutto in parità (74-74). Si sente odore di overtime, ma un fallo a 6 secondi dalla fine riporta Rieti con il naso in avanti. Sul capovolgimento di fronte Marino calpesta la linea e la sirena condanna Scafati alla seconda sconfitta consecutiva dopo il crollo con Napoli. Una partita che Rieti ha vinto con il cuore, che Scafati ha sperato di portare a casa fino all’ultimo decimo, ma che ha messo ancora a nudo qualche interrogativo e diversi punti oscuri del roster gialloblù.
TABELLINO