Savoia-Pomigliano 4-0. Seno: “Loro più forti, ma risultato troppo rotondo”

“Il nostro cammino, di certo, non si ferma qui – nonostante il pesante passivo inflitto ai suoi dal Savoia, Biagio Seno, tecnico del Pomigliano, cerca di non buttarsi troppo giù, ecco le sue dichiarazioni post partita raccolte dai nostri microfoni- loro sono di sicuro una squadra più forte della nostra, hanno ben altre velleità rispetto alle nostre, ma il risultato mi sembra troppo rotondo. Dopo l’espulsione di Candrina, che peserà più sulla prossima gara che non in questa, siamo usciti dal campo, fino ad allora potevamo riaprirla tranquillamente. Abbiamo preso i primi due gol su due ingenuità evitabilissime: non puoi venire a Torre, giocare contro la squadra migliore del girone e prendere gol su ripartenza. Se mi pento, sul 2-0, di aver buttato nella mischia Romano? Ovviamente, no. Dovevamo cercare di riaprire la partita e, a dire il vero, qualche occasione l’abbiamo anche avuta. L’arbitro? Non è stato sempre perfetto, questo ci può stare ma la cosa che più mi preoccupa è che le ammonizioni raccolte oggi potranno influire anche nel prosieguo del nostro cammino. Dobbiamo lavorare. Se ho qualcosa da rimproverare ai miei? Nulla in particolare, magari, però, siamo stati troppo “bravi ragazzi” in campo: in certe situazioni serve avere anche un pizzico di malizia e cattiveria sportiva in più. Il nostro calo? Venivamo da un periodo molto positivo, con 12 risultati utili consecutivi, logicamente ci doveva essere una flessione e, in effetti, l’abbiamo vista. Speravamo di raccogliere qualcosa in più in queste prime quattro giornate del girone di ritorno: un ulteriore stimolo a fare meglio, a dare di più. Chi la spunterà tra Savoia ed Akragas? Pensavo ad una lotta fino all’ultimo sangue ma, a quanto pare, i bianchi possono allungarsi e fare loro un campionato dominato dall’inizio. Come si affrontano le gare di D? Puoi prepararle quanto vuoi, ma se hai delle individualità di spicco che possono cambiare l’inerzia dei match, allora tutto è più facile.”

Dal nostro inviato al “Giraud” Mirko Panico