Calcio e calciatori fermi ai box, a cercare di mantenere la forma e accesa la speranza di poter tornare in campo il prima possibile. Richard Grobelna non è esattamente convinto che la ripresa sia celere come i vertici pensano.
Assieme all’attaccante del San Pietro Napoli abbia ripercorso momenti della sua carriera, ma anche il momento di quarantena.
Tutta Italia sta vivendo questa drammatica situazione riguardo questo nemico invisibile il Covid – 19, anche se nell’ultimo periodo la curva sembra essere in discesa per quanto riguarda la nostra regione, tu cosa ne pensi a riguardo?
“Stiamo in un momento delicato per tutti, si è vero il contagio del virus sta diminuendo ma questo non significa che subito dobbiamo scendere per strada a fare la passeggiatina, perché il virus nonostante stia diminuendo, il contagio è ancora pericoloso, e se il 4 maggio il governo deciderà di riaprire qualche negozio e potremmo incominciare a uscire dobbiamo essere molto prudenti, e l’unica cosa che posso dire che non dobbiamo sottovalutare questo cosa”.
Quest’anno hai iniziato la stagione al Città di Arzano e poi nel mese di Dicembre sei passato al San Pietro Napoli seguendo Mister Pelliccia, che rapporto avevi col mister?
“L‘anno scorso ho firmato con l’Arzanese 2019, ero molto contento della situazione e del gruppo che c’era ho grande rapporto con tutti i miei ex compagni. Spero di rivederli di nuovo un giorno, poi quando è incominciato il campionato siamo partiti bene ci sono state anche delle sconfitte ma perdere fa parte del calcio quando perdi sai che la prossima domenica è obbligatorio vincere. Negli allenamenti ci caricavamo e non vedevamo l’ora che venisse domenica per scendere in campo e portarci i 3 punti a casa, poi passando tra novembre e dicembre il mister Pelliccia decise di andare via per cose sue e subito viene preso dal San Pietro, e decisi di andare con lui per dargli una mano. Quando ho firmato a San Pietro mi hanno accolto bene sia i miei compagni di squadra che la società, avevo deciso di passare a San Pietro perché ho un gran rapporto con il mister Pelliccia. Lui mi ha insegnato tanto in questa categoria e lo stimo molto, gli auguro tante cose buone nel calcio perché allenatori come lui ce ne sono pochi perché ci mette tanta voglia e passione, in primis ti da il cuore e l’anima e fatto così per me è anche come un padre e spero un futuro per lui, per me potrebbe allenare un squadra di Eccellenza oppure Serie D facilmente perché ha delle qualità da allenatore che c’è ne hanno pochi in Campania
Nella tua carriera hai vestito maglie importanti, qual è stata la stagione che ti ha dato più soddisfazione a livello individuale?
“Nella mia vita calcistica ho vestito molte maglie: da piccolo ho incominciato con una piccola squadra di calcetto, dove abito io, a Pianura. E’ stata una bella emozione perché ho giocato per la prima volta con una squadra e quell’anno vincemmo anche il torneo a Qualiano e lì vinsi anche il trofeo di capocannoniere. Dopo quella stagione vestì la maglia della Puteolana: fu un anno bello, con molte vittorie però arrivammo secondi. Poi ho giocato con la Turris a Torre del Greco, quello fu uno dei miei momenti belli perché ho conosciuto dei ragazzi straordinari e fortissimi in tutti i ruoli, e ho conosciuto un grande allenatore Mister Massimo Noviello una grande persona che subito mi ha dato fiducia. Gli devo molto perché anche lui mi ha insegnato molto calcisticamente. Non dimentico i miei sacrifici per arrivare a Torre del Greco: prendevo 3 metropolitane per arrivare lì ma non ci pensavo perché volevo solo giocare a calcio, quell’anno fu bellissimo tra tanti gol e vittorie insieme alla squadra e al mister. Lo ringrazio molto spero che un giorno ci incontreremo in campo. Uno degli anni più belli in cui ho giocato fu quando ho firmato con il Città di Marano, dove ho conosciuto mister Pelliccia. Fu bellissimo perché la squadra era forte e puntavamo a vincere il campionato e fui anche protagonista in alcune partite come quella contro il Montecalvario dove segnai un gol sulla punizione. Esultando andai dal mister e lo abbracciai. Quell’abbraccio era tutto il mio ringraziamento della fiducia che mi aveva dato. Spero che tutto passi e possiamo ricominciare a giocare di nuovo a calcio..
Qual è stato il gol più bello segnato in carriera?
“Il gol più bello che ho segnato fu quello segnato quando giocavo con la Puteolana, feci un tiro di esterno un po’ più avanti dal centrocampo che andò giusto giusto nel 7 e quel gol non me lo dimenticherò più. Quando segnai mi ero bloccato per non ci credevo poi subito ho rincorso esultando piangendo sotto al settore dove c’era mio nonno e mio padre, all’improvviso fui travolto dai miei amici che gridavano che gol hai fatto Richard, che gol che hai fatto. Quell’episodio è rimasto sempre nel mio cuore e lo porterò sempre con me”.
Come passi la tua giornata in questo periodo? Immagino ti starai allenando con esercizi in casa come la maggior parte dei calciatori in questo periodo?
“In questo momento sto passando le mie giornate allenandomi a correre e fare palestra per mantenermi in forma per il prossimo anno”.
Secondo te i campionati riprenderanno e se sei d’accordo per la ripresa oppure no?
“Riguardo al calcio professionistico spero che incomincino presto così potremmo vedere un po’ di partite anche per la mia squadra del cuore che è il Napoli che mi manca molto. Però se devono iniziare devono prima effettuare dei test sui giocatori per vedere se hanno il virus dopo di che possono iniziare però sempre a porte chiuse”.
Quando si ritornerà a giocare a chi pensi di voler dedicare il tuo prossimo gol?
“Quando inizierò a giocare, però penso sempre per settembre, il gol lo voglio dedicare a tutti i medici e infermieri dell’Italia che ci hanno aiutato molto con il covid-19 se usciremo da questa situazione è grazie a loro”.
Enzo Papolino