San Paolo o Barbera, questo è il dilemma. La questione stadio per il Napoli torna inevitabilmente al centro dell’attenzione. Da tempo a Fuorigrotta sono cominciati i lavori per ridare smalto ad un impianto datato ed obsoleto. Una soluzione temporanea, per provare a strappare il s√¨ della UEFA per disputare le gare casalinghe di Champions. Ma non è tutto: a rischio per il Napoli ci sono anche le gare del campionato di Serie A. Al momento l’impianto non gode dell’agibilità, con gli azzurri costretti a migrare al Renzo Barbera di Palermo. Da tempo le istituzioni, per bocca del Sindaco De Magistris e dell’Assessore allo Sport, Pina Tommasielli, rassicurano sui tempi per la risoluzione di tutte le problematiche ma, inevitabilmente, con il passare dei giorni, diventano sempre maggiori i dubbi legati alla querelle.
De Laurentiis, dal canto suo, più volte ha teso la mano alle istituzioni. In primis si è sempre fatto carico, economicamente, di tutti i lavori per accorciare i tempi di realizzazione. In più, il patron si è detto pronto ad acquistare il San Paolo per ristrutturarlo ex novo, lasciando però aperta anche una porticina sulla possibilità di costruire, in un’area tutta da definire, un nuovo e splendido impianto.
Un messaggio chiaro da parte del presidente che pone alla base della crescita del club la necessità di poter contare sugli introiti di uno stadio di proprietà. Ma c’è di più. Addirittura, pur di sbloccare la situazione, il produttore cinematografico avrebbe già gettato le basi per far nascere il nuovo stadio a Caserta. Una provocazione, certo, per provare a smascherare e rompere l’immobilismo del Comune.
De Magistris, in sede di campagna elettorale, promise uno stadio nuovo e, contemporaneamente, la ristrutturazione del San Paolo. La conchiglia di Ponticelli però ha avuto vita breve e da l√¨ il primo cittadino ha prima corretto il tiro salvo poi riproporre l’idea di un nuovo impianto. Insomma, è chiaro che a Palazzo San Giacomo le idee non siano del tutto chiare. Si spera, comunque, che nell’immediato almeno il San Paolo possa godere del certificato di agibilità: altrimenti, ironia della sorte, si rischierebbe di stravolgere anche il calendario delle amichevoli estive (quella con il Psg dell’ex Lavezzi, su tutte, ndr).