Un mese fa l’approdo sulla panchina della neo promossa San Giorgio, stiamo parlando di mister Gigi Squillante, a cui è stata affidata la rosa granata per la prima storia stagione in Serie D. Da allora sembra esserne passata di acqua sotto i ponti, una squadra riallestita per competere nel massimo campionato dilettantistico nazionale e una società rinnovata. La nostra redazione ha sentito il tecnico sarnese che ha parlato della situazione dopo il ritiro di Nusco, il ritorno su di una panchina fin dalla fase di preparazione, provando a fare anche alcune previsioni su di un eventuale girone.
“Dopo la defaiance della scorsa stagione, per me è motivo d’orgoglio essere qui, ringrazio la società che mi ha scelto e che mi ha voluto fortemente.” – Esordisce Squillante che aggiunge – “Onorato di far parte di questo progetto, che si prefissa di mantenere la categoria. Speriamo con la mia esperienza, ma anche con quella della società, benchè sia giovane e non lesina di prendere validi calciatori dal mercato, siano d’aiuto a raggingere quanto prima i traguardi prefissati. Sono lusingato di essere il primo allenatore in Serie D del San Giorgio, con la speranza che questi colori granata possano ancora portare bene, come mi è successo in passato con l’Ippogrifo Sarnese ed Ercolanese dove ho vinto”.
La squadra ha già ultimato il ritiro, il bilancio del tencnico sarnese: “Un ritiro tranquillo, siamo state tra le poche società a partire presto, cera tanto da lavorare, dovevamo amalgamare il gruppo, lavorando con tranquillità e mettendo tutti i tasselli nel posto giusto. Ripeto, un gruppo che andava cementato e ci siamo riusciti. Anche sul lavoro tattico ho visto una squadra attenta, che mi segue, che intende disputare un campionato importante. Una squadra volta al sacrificio. Sono felice di questo, il cammino intrapreso sembra quello giusto“.
Si passa poi a parlare di calciomercato, con un San Giorgio che va solo puntellato: “Il mosaico non è ancora completato, stiamo valutando qualche under, ma anche in attacco dove siamo poveri solo a livello numerico. Serve giusto qualcosa, poi continueremo a lavorare tatticamente. Il mio dogma non lo abbandono, resto col mio 4-3-3, che ormai è un discorso globale, non voglio scomodare i grandi, ma l’Italia ci ha vinto un Europeo. Faremo questo modulo, ma se mi devo adattare alle situazioni della rosa, mi adatto, poi è chiaro che vorrei terminare la stagione con questo modulo e con gente funzionale allo stesso. Non al caso il direttore sportivo Roberto Gudagnuolo, che sa bene la mia mentalità visto il suo passato da mio ex calciatore, sta facendo si, lavorando minuziosamente, che arrivino interpreti funzionali al gioco che intedo fare”.
Una battuta sulla Serie D e sul possibile girone: “In Serie D il livello si è alzato, ci sono squadre che investono tanto. L’anno scorso si diceva che il G fosse quello più abbordabile, ma tutti sappiamo come è andata. Ha vinto il Monterosi, che non era tra le accreditate a stracciare il campionato, ma ha fatto il suo chiudendo in crescendo. Sono venute meno le squadre che sembravano dovessero vincere, mi riferisco al Savoia, una rosa importante che non ha reso per quel che si pensava. Una situazione simile anche nel girone pugliese, anche se il discorso è diverso per quel raggruppamento. Nel girone I ha vinto con merito l’ACR Messina. Questi ultimi due gironi sono cresciuti tantissimo, sembrano non esserci più le squadre materasso. Giorni che vanno affrontati con umiltà, il più forte in assoluto è il girone H. Sono raggruppamenti equilibrati e vanno interpretati con la giusta mentalità, senza sottovalutare nessuno. Dove mi farebbe piacere giocare? Ho fatto tutti e tre i gironi, per me uno vale l’altro, basta che la squadra mi segue e fa quello per cui abbiamo lavorato per tutta la settimana e che sia pronta al sacrificio”.