Salvatore Amarante e la sfida laziale: “Qui maggiore organizzazione”

Nella sua carriera nel mondo del calcio dilettantistico, Salvatore Amarante ne ha vestite di maglie di squadra campane, Boschese, Scafatese, Pompeiana, Intercampania, Gffonese, Altletico Pagani. Tra le più significative quelle del Capri e della Torrese, ma dallo scorso anno il centrocampista oplontino è fuori regione. Prima il Moliterno in Basilicata, ma da qualche settimana veste la maglia della Spes Poggio Fidoni, in Prima Categoria laziale. Un’esperienza che vive con altri calciatori compani, come Guadagno, attaccante che non ha bisogno di presentazioni, e il fratello minore Alessio Amarante.

La nostra redazione ha sentito il classe 1995 in un’intervista che tratta la sua esperienza lontana dalla Campania, tra arrivo e campionato.

Come mai la scelta di andare in Prima Categoria nel Lazio?

“Io ho girovagato tra i vari campionati tra Eccellenza, Promozione e Prima Categoria, vicendo il campionato con la Polisportiva Capri e la Torrese qualche anno fa. La mia ultima squadra è stato il Moliterno, in Basilicata, lo scorso anno. Ho avuto questa proposta dalla Spes Poggio Fidoni, in provincia di Rieti. Non nascondo le mie perplessità iniziali, andare in Prima Categoria a 300km da da casa era una cosa che al primo impatto mi ha visto combattuto. Però sono andato li per una settimana di allenamenti. Era subentrato un nuovo presidente, il quale ha avuto fiducia in noi, in me. Sono rimasto colpito dalla persona, fin da subito voleva rinforzare la squadra per risollevare la classifica che li vedeva in zona retrocessione. Il presidente non ha voluto badare a spese, per agganciare i play off e magari vincere il campionato. Mi è stata fatta la classica offerta a cui non si può rifiutare e quindi ho accettato. A me le sfide piacciono un sacco, ho sposato la causa, inoltre è nata subito la sintonia col mister”.

Che differenze hai trovato con i campioanti della Campania, a pari categoria?

“Differenze? Il livello può essere più o meno lo stesso. Come in Campania troviamo persone che, lavorando, hanno abbandonato le categorie superiori. Forse in Lazio sono più organizzati dal punto di vista delle strutture, degli allenamenti e anche sul lavoro tattico in campo. Ho notato buoni calciatori dal punto di vista tecnico. Non è mai nulla  di scontato e dobbiamo dare sempre il massimo”.

Come precede il campionato?

“Il campionato ora procede bene. Rispetto ai 7 punti che avevamo quando siamo subentrati, parlo al plurale perchè oltre a me ho fatto prendere bomber Bartolo Guadagno che in cinque partite a fatto 10 gol, il terzino destro Ferdinando D’Arco e Alessio Amarante, che poi sarebbe mio fratello ex Savoia, Siena e Juve Stabia. Dicevo, precede bene ora abbiamo 21 punti, abbiamo fatto 4 vittorie e 1 pareggio, credo che stiamo rispettando le aspettative. Speriamo di poter dare una gioia al presidente, che investe e deve essere ripagato allo stesso tempo, ma anche il mister che è molto competente. Infatti colgo l’occasione per salutare il presidente Diego Leoncini, suo padre Marzio e mister Claudio Fazzini, ex giocatore ora allenatore, che riesce a tirare fuori il meglio di noi per portare a casa i tre punti”.

Un saluto in chisura?

“Voglio salutare tutti i miei compagni della Spes, che dal primo giorno ci hanno accolto in maniera strepitosa. Questo è un valore aggiunto a ciò che stiamo facendo e voglio salutare ancora la presidenza, senza dimenticare il direttore generale Massimo Lattanzi, grandissima persona, il nostro tutto fare Dino Pitotti, sempre presente, e tutto lo staff della Spes Poggio Fidoni”.