La Salernitana Sport Spa, quella di Aniello Aliberti, non è ancora “morta”, continua a vivere nei tribunali giudiziari.
“Le plus-valenze fatte coi calciatori sono sempre state reinserite in società, non ho mai preso una lira dalla Salernitana”.
Quando poi il giudice fa riferimento ai procuratori dei calciatori esteri (palese riferimento al caso Rijat Shala) il patron di San Giuseppe Vesuviano tuona: “La Salernitana da queste operazioni ha tratto solo benefici, e i beni materiali sono tuttora nelle mani della curatela fallimentare. Le agenzie di controllo e finanziamento Lussemburghesi? In quegli anni andava di moda”.
Il patron al termine si avvia verso l’uscita con gli avvocati a sua difesa e suo cugino Michele, negli ultimi anni anch’esso nell’organigramma granata, e se i cronisti curiosi chiedono informazioni sugli incartamenti che ha in mano, lui si diverte e lancia una ‘stoccata’: “Sono sempre gli stessi, quelli che usarono per far fallire la Salernitana…. Stanno invecchiando!”.
