Niente impresa e quindi niente quarti per la Roma, battuta anche al Bernabeu per 2-0 dal Real Madrid: decidono Ronaldo (64′) e James Rodriguez (68′), ma non mancano i rimpianti per Spalletti, visto che Dzeko e Salah sullo 0-0 hanno sprecato parecchio. Addio Champions dunque, nonostante almeno un’ora di gioco ad altezza Real e cinque-sei chiare occasioni.
E’ di Marcelo il primo tentativo, quindi il destro di Kroos viene parato da Szczesny, ma e’ della Roma, schierata da Spalletti con un audace 4-2-3-1, la vera chance: Salah semina avversari sulla destra, il velo di El Shaarawy libera Dzeko che stoppa a rilento e spreca col sinistro sull’uscita disperata di Keylor Navas. Modric impegna ancora Szczesny, ma e’ la Roma a sprecare ancora: da Dzeko a Salah, altro clamoroso esterno della rete. Bella partita: riecco Szczesny, perfetto due volte su Ronaldo nel giro di 180 secondi, poi Salah, servito da Pjanic, non riesce a sorprendere Navas. Roma in partita, ma mancano i gol. E manca al rientro anche Pjanic, fermato da un problema alla caviglia: c’e’ Vainqueur. La storia non cambia: possesso palla Real con Szczesny strepitoso sulla girata di Bale; poi altro incredibile errore con Salah, che sbaglia col destro dal cuore dell’area.
Non c’e’ un attimo di sosta: sempre Szczesny a murare Ronaldo, poi Navas dice no a Florenzi e soprattutto a Manolas. L’equilibrio viene spezzato al 64′ ed e’ merito di Ronaldo: numero di Vazquez, da poco in campo per Bale, su Digne, cross preciso sul quale si avventa il campione portoghese in anticipo su Szczesny e Manolas per il gol che praticamente condanna la Roma. Per Ronaldo e’ il 13esimo gol in 8 gare di Champions (il 90esimo complessivo) ed e’ anche il gol che affossa i giallorossi. Che subiscono subito dopo il bis di James Rodriguez, rischiano il tris con Ronaldo e lo stesso James. Al 74′ entra Totti e arriva la standing ovation del Bernabeu, altra emozione – assieme a un quasi autogol di Manolas e al miracolo di Navas, con l’aiuto del palo, su Perotti – di una partita che lascia un po’ di amaro in bocca a Spalletti, mentre Zidane, non senza scricchiolii difensivi nonostante i zero gol subiti quest’anno in casa, continua il suo cammino a caccia dell’undecima.
Fonte AGI