Domenico, anzi Nico Sarnataro, benché sia molto giovane è un addetto ai lavori esperto che si muove nel mondo del calcio evidenziando una competenza e un’esperienza che gli giungono non dal fatto di essere stato un giocatore, poiché da ragazzo era un baskettista, ma dal suo aver, sin da giovanissimo, desiderato seguire una squadra dal punto di vista organizzativo e dirigenziale in particolar modo, il Quarto Calcio, la squadra della città.
-Presidente io ho accennato nell’introduzione al suo desiderio di dirigere una squadra, ma da cosa nasce?
“Vede io sono un Quartese e, nella mia città, il calcio è seguito ed amato. Io mi sono sempre sentito parte del tessuto più profondo di questa città e quindi ho deciso di esserne parte attiva già da quando avevo quattordici anni. Decidere di essere il Presidente del Quarto è quasi stata una scelta obbligata, un’amore tramandato da mio papà Michele e dai suoi amici che negli anni hanno fatto la storia di questo club. Nei primi anni ho scelto con il cuore, oggi che un po’ di tempo è trascorso e le esperienze si sono accumulate ho scelto ancor più consapevolmente: il Quarto, fondato nel 1962 è, per la mia città, un pezzo della sua storia, ha entusiasmato le folle e ha integrato i tanti che, nel corso degli anni, si sono traferiti qui, diventando, proprio perché tifosi, velocemente Quartesi”
-Questa squadra e questa società sono state strutturate in modo diverso da quelle che le hanno precedute?
“ Sì, ho prima cercato dei collaboratori che si sentissero parte del progetto come il Ds Fabio Rignone, il mister Michele Parente, il vicepresidente e capitano della squadra Raffaele Dente, il vice allenatore Antonio Parente e il preparatore dei portieri Antonio Cavezza, tutte persone che hanno prima di tutto scelto di essere parte attiva e responsabile di un piano e, solo dopo, si sono impegnati nel costruire una squadra che vedrà sia calciatori esperti sia ragazzi più giovani, ma ugualmente esperti e motivati, a tutto questo si è aggiunta la ristrutturazione del Giarrusso, il campo storico del Quarto, la casa calcistica comunale e, come lo definiscono i tifosi che, lo scorso anno hanno avuto difficoltà a seguire la squadra che doveva essere ospitata in altre realtà”
-Una serie di intrecci perfetti che fanno ben sperare. Quali sono gli obiettivi
“Noi vorremmo fare un buon campionato, non cerchiamo il massimo, ma daremo il massimo. Un sogno non diventa realtà con una magia; ci vogliono sudore, determinazione e lavoro duro. Durante la stagione ricorderemo il passato del club attraverso eventi, manifestazione e memorial. In particolare ci tengo fortemente ad organizzare un memorial per ricordare i presidenti e dirigenti che oggi non ci sono più, ma che hanno scritto la storia della nostra amata Quarto Calcio 1962”