Si chiude con una sconfitta per il Napoli il match d’andata degli ottavi di finale di Europa League. Jackson Martinez: è lui il giustiziere della serata per gli azzurri che restano comunque in piena corsa per la qualificazione considerato il match di ritorno che si disputerà nell’arena infuocata di Fuorigrotta. Ma riviviamo le emozioni della spedizione in terra portoghese.
Gara vietata ai deboli di cuore al Do Dragao. Le scelte di Benitez sull’undici iniziale lasciano intendere che tipo di gara avrebbe impostato il Napoli: il Porto fa la partita, azzurri chiusi nella propria metà campo a rispedire al mittente le avanzate dei lusitani, approfittando degli spazi in ripartenza. I primi venti minuti di gara sono di pura sofferenza per il Napoli che non riesce a porre rimedio al dominio sugli esterni degli uomini di Castro. Undici minuti e tocca già a Reina salvare il risultato: sinistro al volo di Martinez, lo spagnolo si distende e salva i suoi. Otto minuti ed il Porto riesce ad andare a segno: tiro-cross di Martinez, Carlos Eduardo si inserisce e di testa spedisce il pallone in fondo al sacco, ma il gol viene subito annullato per un fuorigioco che, al replay, non c’è. Azzurri graziati, il primo tempo si chiude sullo 0-0.
Ripresa scoppiettante: il Porto comincia bene con un destro velenoso di Fernando, Reina vola ancora e blinda il pari. Tre minuti e ci riprova Quaresma, compasso troppo stretto e pallone che si spegne sul fondo. Poi sale in cattedra il Napoli che in tre minuti bussa per tre volte alla porta di Helton. Si parte con Higuain, servito alla perfezione da Callejon, il suo destro viene fortunosamente deviato in corner dal portiere brasiliano. Dal successivo calcio d’angolo, zuccata precisa ma centrale di Albiol, Helton, di puro istinto, sventa ancora. L’ultima, la più clamorosa, arriva al 55′: diagonale potente di Higuain, Helton devia sullo stinco di Callejon che, da zero metri, non inquadra lo specchio. Azzurri sfortunati, la certezza arriva dopo un minuto. Calcio d’angolo del Porto, flipper nell’area azzurra, il cuoio arriva sul sinistro di Martinez che in diagonale non sbaglia. Da sogno proibito ad incubo, il colombiano non perdona per il momentaneo 1-0. Comincia la girandola dei cambi: Castro richiama Carlos Eduardo e Varela, al loro posto dentro Quintero e Ghilas. Risponde Benitez inserendo Mertens e Pandev per Hamsik e Callejon. Ma è ancora il Porto a rendersi pericoloso: Ghilas e Quintero seminano il panico nell’area partenopea, Albiol e il palo salvano gli azzurri dal doppio svantaggio. Entra anche Zampata al posto di un evanescente Higuain: il colombiano si mette subito in mostra, sfiorando il pari al termine di un ping-pong in area, decisivo Maicon che salva sulla linea. Si copre Castro: nell’ultimo cambio esce Defour, dentro negli ultimi minuti, il messicano Herrera. Inutile l’assalto ‚Äì poco lucido ‚Äì dei partenopei: dopo tre minuti di recupero arriva il triplice fischio dell’arbitro che decreta la fine delle ostilità. Porto avanti per 1-0, ma al San Paolo sarà tutt’altra musica.
Francesco Auricchio