Pomigliano-Savoia. Appuntamento con la storia: la vigilia in casa granata

Una città in fermento: Pomigliano vive la vigilia della partita dell’anno con l’eccitazione dei grandi eventi. Pomigliano-Savoia è molto più di un semplice ottavo di finale di mera Coppa Italia di Serie D. Per quanto nelle dichiarazioni abbia imboccato, o per lo meno ostentato di imboccare, una strada di basso profilo (quando la tranquillità è la prima cosa), anche mister Biagio Seno se n’è accorto e, come nell’aria da qualche giorno, domani proporrà la miglior formazione, o quasi. Unico assente sicuro Pietro Varriale, ancora convalescente dopo l’operazione al setto nasale. Domani farà il tifo dalla tribuna, proprio come domenica scorsa. Nessun turnover, quindi: al campionato si comincerà a pensare da domani sera. Anche perch√© il Licata, con tutto il rispetto del caso, non sembra un avversario da far paura. Capitolo tifo: dopo l’abbraccio ideale di domenica scorsa, quando, dopo mesi di nervoso silenzio, il Gobbato ha dedicato il boato di rito al triplice fischio finale, si aspetta una risposta “massiccia” da parte della Città dell’Alfa. Nonostante l’orario “lavorativo” sono attesi almeno 250 spettatori, non un tutto esaurito per intenderci, ma col giusto calore una forza lavoro non indifferente per provare a scardinare la quasi impenetrabile difesa della banda Feola. Il Savoia, senza tifosi al seguito, arriva al Gobbato con tutti i favori del pronostico e, eccitazione del caso a parte, una vittoria oplontina non incrinerebbe il ritrovato rapporto tifo-società. Ma, forti dei sette risultati utili del caso, sognare di arrivare ai quarti (eventualmente, miglior risultato della storia del Pomi in Coppa Italia) non è un reato: il fattore “Gobbato” può ancora fare la differenza.