Termina con la salvezza del Pomigliano un campionato eterno pieno di insidie incorniciato da una format discutibile, sebbene nasca in estate con l’avvento dell’agognato professionismo finalmente raggiunto. Ma riavvolgiamo il nastro e partiamo dallo scorso anno.
Un campionato di Serie A formato da 12 compagini dove a retrocedere sono 3 a confronto del campionato cadetto dove a salirne è una; il Como che quest’anno ha dimostrato di meritare la massima serie lottando però con il Brescia rimasto in B, la colpa? Non essere arrivate prime, perché dalla B o vinci il campionato o la Serie A puoi solo sognarla.
Quest’anno abbiamo assistito invece ad un campionato dove le compagini tra Poule salvezza e scudetto si son sfidate ben 4 volte, per non parlare di Juventus e Roma che in un solo anno si sono incontrate ben 6 volte tra campionato e Coppe, perché la nuova formula, più che aumentare il livello, ha dimostrato come la massima serie italiana possa diventare di nicchia. Parlando del Sassuolo invece, nella seconda fase per un punto in classifica non è riuscita a superare l’Inter ma che comunque (nel caso le neroverdi ci fossero riuscite) dovevano rimanere nella poule salvezza.
Ciliegina sulla torta lo spareggio ( dove le protagoniste potevano essere altre ma il sunto non sarebbe cambiato), il Parma retrocede ed è il Pomigliano che dovrà vedersela con la Lazio che perde il campionato nel match casalingo contro il Napoli ma che di certo, non meritava meno delle partenopee di risalire in Serie A. Due partite dove entrambe hanno dato il massimo ma che comunque dimostra che il Gap, come è giusto che sia tra le due categorie c’è. È ancora presto per decidere per il prossimo campionato soprattutto con un mondiale da disputare, ma la FIGC ancora non si è espressa se cambiare o modificare questa formula.
Quel che è certo è che se l’intenzione di partenza era quella di aumentare il livello agonistico del calcio femminile, lo specchio della realtà riflette una serie di insidie nella quale a rimetterci sono le società italiane e tutti gli appassionati che vedono sfumarsi un sogno che, in un campionato “normale” potevano tranquillamente trasformare in realtà.
Foto Città celeste