“Se Origo sta cercando alibi per disimpegnarsi dal patto fatto con la tifoseria ben tre anni fa, vada avanti e non coinvolga l’Amministrazione in carica. Con queste parole, il sindaco Giuseppe Canfora replica alla presa di posizione del presidente della Polisportiva Sarnese Francesco Origo.
Il sindaco ricostruisce quanto fatto dalla sua Giunta e dal delegato allo sport, Francesco Prevete, in questo anno e mezzo in cui è stata in carica. “L’esecutivo – afferma il primo cittadino di Sarno – si è fatto carico dell’avvio del progetto di copertura e riqualificazione della tribuna dello stadio Squitieri, bloccato e fermo dal 2009 al 2014 per problemi tecnici, mai risolti prima. I lavori pubblici, notoriamente, comportano fisiologici disagi, che il presidente Origo e l’intero organico societario conoscevano fin dalla scorsa stagione sportiva, tanto da concordare, anche con le forze dell’ordine e l’Amministrazione, diverse misure volte a consentire la visione delle gare agli spettatori dal lato distinti, favorendo, nel contempo, l’accesso del pubblico ospite. Il disagio economico riferito nella nota è da imputare, in ogni caso, alle annualità precedenti al 2014. L’Amministrazione Canfora se n’è fatta carico, assumendosi persino responsabilità contabili, avendo approvato ben due transazioni sulla stessa sorta capitale, di cui il presidente Origo era debitore. Sempre il Comune, inoltre, ha erogato alla Polisportiva Sarnese un contributo di euro 15mila per il campionato 2014-2015, mai prima erogato a tale società. Dal proprio insediamento l’Amministrazione non ha fatto sostenere alla Polisportiva Sarnese alcuna spesa per lavori di manutenzione straordinaria allo “Squitieri”, imputando a carico del bilancio comunale le somme resesi necessarie per: 1)- riparazione asfalto sulla tribuna stampa; 2)- apertura vano lato distinti; 3)- sistemazione servizi igienici; 4)- lavori sul rettangolo di gioco con sostituzione di zolle e riposizionamento dell’intaso; 5)- riparazione torre fari con sostituzione di apparati non funzionanti; 6)- sostituzione di tutti i bocchettoni per l’impianto di irrigazione; 7)- sostituzione di tubi per il ripristino dell’impianto di innaffiamento del manto; 8)- realizzazione di servizi igienici e spogliatoi per sopperire alla momentanea assenza degli spogliatoi lato tribuna; 9)- sistemazione campetti di calcetto con sostituzione rete di recinzione e supporto dell’ingresso; 10)- sostituzione di tutti i pannelli a copertura delle panchine, per un totale di circa 25mila euro. Nello spirito di massima collaborazione, per lo spazzamento sul lato distinti, ci si è avvalsi della collaborazione della società di igiene urbana cittadina, pur sapendo che buona norma impone che chi utilizza l’impianto lo deve lasciare pulito.
Canfora continua: “Circa la custodia, è opportuno chiarire e precisare che l’impianto, nelle more dell’emanazione del bando per l’affidamento all’esterno, risulta essere in regime di autogestione, per cui, il custode individuato dalla società utilizzatrice della struttura sportiva, è presente solo ed esclusivamente negli orari in cui la Polisportiva Sarnese si avvale del campo per esigenze proprie, non prestando, di contro, alcuna attività di custodia generale dell’impianto. Si resta sorpresi dalla richiesta di nulla osta avanzata per spostare la sede legale della Polisportiva da Sarno, non configurandosi la chiesta autorizzazione, quale atto/ provvedimento ascrivibile alla competenza degli uffici comunali, dovendo l’Ente solo prendere atto dell’eventuale scelta del presidente della società sportiva, operata in maniera assolutamente autonoma . Si resta, in ogni caso, sorpresi della decisione di Origo di portare via dalla città il titolo sportivo, addirittura in corso di campionato, dopo che lo stesso ha dichiarato, nel giugno 2015, che il titolo è patrimonio di Sarno e deve sopravvivere a qualunque cambio societario. Quindi – conclude Canfora- se Origo intende riversare i propri disagi su chi ha sempre teso la mano, in nome di quanto rappresentava e rappresenta la squadra di calcio per il movimento locale, può anche dimettersi e lasciare che sia l’ente a cercare nuovi imprenditori, disposti a collaborare nel portare avanti il progetto, soprattutto nel settore giovanile, che, grazie ad operatori seri e preparati, Origo ha saputo costruire”.
Antonio Orza