Di anno in anno, di stagione in stagione sono tanti gli esoneri, di meno le dimissioni, che si intercorrono durante la stagione calcistica. Tra Serie D, Eccellenza e Promozione sono tante le squadre che hanno cambiato almeno un tecnico, il più delle volte col conseguenziale onore di rispettare gli accordi economici fino a fine stagione, rischiando di superare il budget annuale.
Nelle ultime stagioni sembrano aumentati gli esoneri, come se i presidenti fossero diventi più esigenti. Al tempo stesso è aumentata la crisi economica nel mondo del calcio, ma anche gli allenatori spariti dai radar probabilmente anche in seguito ad un esonero. Non sempre, specie nel calcio dilettantistico, un divorzio porta una squadra a puntare gli occhi su di un tecnico esonerato, anzi sempre più spesso chi subisce esoneri, in particolare nelle prime giornate, difficilmente riesce a trovare una nuova occasione.
Diventa facile, quindi, arrivare alla deduzione di come, troppi forse, allenatori che vengono esonerati nella prima parte di stagione, magari dopo pochissime giornate, vengono automaticamente tagliati fuori per l’intera annata.
In Federazione tempo fa è stato proposto un emendamento al regolamento, introducendo una sorta di finestra di mercato come per i calciatori. A parlarne ai media nei mesi scorsi fu Renato Cioffi, quando dimessosi dal Pomigliano per motivi non tecnici, aveva esposto l’idea e l’esigenza di muoversi in questo senso. A lui si sono accodati altri tecnici sposando l’idea.
Secondo il regolamento europeo, gli allenatori esonerati o comunque che lasciano la squadra di appartenenza posso allenare altrove, durante la stessa annata. In Italia questo, invece, non è possibile. perchè la normativa della FIGC blocca un allenatore fino allo scadere della stagione in corso, impedendogli nuovi ingaggi se non quelle provenienti dall’estero. Pena, una squalifica per sei mesi.
Una proposta di modifica in questo senso arriva proprio dagli allenatori, alcuni dei quali, vincolati, svincolati e reduci da esoneri, interpellati dalla nostra redazione, si sono lasciati ad una opinione sull’argomento provando a proporre delle soluzioni in modo da regolarizzare l’eventuale modifica al regolamento.
Molti si sono detti favorevoli. Tra questi l’ex Savoia Luigi Squillante: “Sono d’accordo, credo che sia una cosa giusta per noi allenatori, specie per coloro che vengono esonerati nella prima parte della stagione. E’ un modo per rimettersi in gioco, dimostrare che non sempre la colpa è del tecnico. Ovviamente si deve regolarizzare per bene, non cambiare tre, quattro, voltre. Avere una seconda chance”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Massimo Agovino, allenatore del Giugliano, e Stefano Liquidato, dimissionario dal Nola: “A noi sembra un’ingiustizia non avere una seconda occasione, perchè spesso un allenatore viene esonerato alla prima, seconda di campionato e non è giusto che resti tutto l’anno a casa, specie quando non è per colpa dei risultati che viene mandato via – spiega l’ex Cavese – Se i calciatori hanno due o tre finestre di mercato, non vedo perchè noi allenatori non possiamo averne una. Però è da discutere in altre sedi. In Italia adesso è improponibile, ma sarebbe fantastico poter aprire una finestra di mercato per noi allenatori, trovare un escamotage, per esempio un lasso di tempo, cambiare il girone o la categoria. Si potrebbero trovare tante soluzioni, ma sarebbe cosa buona e giusta”. “Sono d’accordo, perchè ci possono essere allenatori che vengono esonerati o vanno via ad inizio stagione e restano a casa un anno intero – commenta invece il tecnico di Baiano – Credo che sia giusto dare occasione a dicembre per svincolarsi e permettersi di andare a fare la sua opera altrove”.
Non sono certamente i soli. Ai tre si accordano anche Carlo Sanchez, Michele Cazzarò e Gianni Formicola. “Io sono d’accordo soprattutto per quanto riguarda le dimissioni avere la possibilità di allenare da un’altra parte – confessa l’ex Taranto Michele Cazzarò – Come all’estero in Italia le stesse regole devono esistere altrimenti che si chiama a fare Unione Europea?”.
Secondo Formicola invece: “In effetti la vostra interessante e giusta iniziativa, è stata più volte esposta in federazione, anche durante i corsi di aggiornamento che noi allenatori periodicamente siamo tenuti per regolamento a partecipare. La mia sensazione è quella naturalmente dei miei colleghi, che la Federazione, e in tutta onestà non si è mai capito il perch√©, non ha nessuna intenzione di prendere anche almeno in considerazione tale sacrosanta richiesta. Ad ogni modo credo che un’opportunità del genere in seguito ad esonero o dismissioni, cos√¨ come data ai calciatori nei dilettanti, ed allenatori nei pro, spetti di diritto alla categoria in questione, categoria specie nei dilettanti, sempre più martoriata”. “Personalmente anche a me andrebbe bene una finestra di mercato a dicembre per gli allenatori, come per i calciatori, perchè molte volte, specie negli ultimi anni, si esonero molti allenatori di quelli che restano fino alla fine – dichiara l’ex Presidente dell’ AIAC e tecnico della Palmese Carlo Sanchez – Quindi sono favorevole al reinserimento degli allenatori a dicembre adeguandoci a nazioni come la Francia. Solo in Italia e in Spagna non c’è questa possibilità”.
Per una modifica senza particolari limitazioni sono anche Giovanni Masecchia e Franco Fabiano rispettivamente legati a Afragolese e Turris. Per loro un corale: “Si, sono d’accordo”.
A chi però vorrebbe una finestra di mercato per esonerati e dimissionari c’è chi si contrappone con una modifica più limitata. Di questo pensiero l’ex Albanova Marco Mazziotti: “Sono perfettamente d’accordo. Sarebbe giustissimo concedere ad allenatori esonerati nella prima parte del campionato, spesso per scelte scellerate di presidenti uterini, la possibilità di ritornare da subito in panchina esclusivamente per chi sottoscrive un accordo economico, anche per non alimentare voci su allenatori gratis. Non condivido per dimissioni ed esoneri nella seconda parte del campionato”.
A Mazziotti fanno eco Rosario Campana, allenatore del Città di Gragnano, e l’ex Sorrento e Afragolese Maurizio Coppola. Il primo pone tre condizioni: “Sono d’accordo ma purchè si regolarizzi secondo tre condizioni. La prima è che si parli solo di esoneri e non di dimissioni perchè potrebbero crearci dei circoli viziosi secondo cui qualcuno va via per convenienza economica. La seconda è che non si alleni nello stesso girone o categoria in modo da non creare conflitti d’interesse. La terza è che si dia un tempo limite, cioè se l’esonero arriva nel girone d’andata”. Mentre per il secondo: “Sono d’accordo per gli esoneri, ma non per i dimissionari perchè potrebbe aprire a dei giochi di potere e di ruoli di chi vuol fare il furbetto. Inoltre, anche per chi viene esonerato per demeriti avrei qualche riserva, ma se, invece, viene mandato via perchè ci sono delle divergenze o altro credo sia giusto dare l’occasione di riscattarsi e rimettersi in gioco. Ovviamente credo che si debba fare una limitazione sul campionato a cui partecipare, quindi evitando il girone o la categoria uguale a quello della squadra da cui si proviene”.
Sulla scia dei due e quindi con l’opzione realtà sportiva differente c’è anche Pompilio Cusano: “Sono favorevole all’ipotesi di trasferimento dei tecnici durante la stagione e che deve essere presa in considerazione con opportune specifiche riguardanti ad esempio la non partecipazione allo stesso girone, ma ancora più importante è che le società devono rispettare gli accordi economici con penalizzazioni immediate nello stesso anno calcistico”.
Mentre contrario ai dimissionari c’è anche l’attuale allenatore del Sorrento Vincenzo Maiuri: “Sono d’accordo anche se si corre il rischio che lavorino sempre gli stessi. Per cui sotto questo punto di vista bisognerebbe stare attenti a non precludere la possibilità a chi è a casa, mentre per quel che riguarda una finestra dopo le dimissioni, no perchè potrebbero crearsi dei giochi sporchi per i quali qualcuno farebbe il furbo e lascerebbe la squadra non per i risultati o problemi ma per un’offerta più vantaggiosa dal punto di vista economico”.
Contro corrente e quindi contrario a questa eventuale modifica è Enzo Potenza, attualnente a Malta sulla panchina della Senglea: “Sarò contro corrente ma non sono d’accordo. Andare all’estero è comunque un’occasione che un allenatore può prendere in considerazione per allenare durante l’annata. Credo che dopo un esonero o le dimissioni, ancor di più, un tecnico debba avere del tempo per riflettere su cosa non sia andato bene”.
Cristina Mariano