Passato, presente e futuro della lega sono ospiti nella città del peccato per l’atto finale della NBA Cup. I Los Angeles Lakers, la franchigia più vincente di sempre (al pari dei Boston Celtics), affrontano gli Indiana Pacers, una squadra giovane, in crescita, con tanta energia e talento. Lebron James, volto dell’NBA dal 2003 ad oggi, contro Tyrese Haliburton, una stella nascente che sta incantando il mondo intero giocando una pallacanestro celestiale. Due percorsi diversi ma, per certi versi, affini che culminano in questa sfida. Entrambe sono imbattute, hanno superato la fase a gironi da testa di serie e, nei successivi turni ad eliminazione diretta, hanno dimostrato di voler conquistare a tutti i costi la coppa, andando anche oltre i propri limiti.
I californiani, grazie all’immenso intramontabile King James, hanno staccato il biglietto per la finale, dopo essersi trovati davanti prima i Phoenix Suns che, nonostante uno strepitoso Kevin Durant da 31 punti e un 70% di percentuale dal campo, escono sconfitti dalla CRYPTO.com Arena, in una partita che ha tenuto tutti i tifosi presenti con il fiato sospeso fino all’ultimo possesso.
In seguito, è toccato ai sorprendenti New Orleans Pelicans affrontare la squadra di Darwin Ham, arrivati in semifinale dopo aver battuto fuori casa i Sacramento Kings, i quali hanno sprecato una ghiotta occasione davanti al proprio pubblico, gettando alle ortiche l’impresa compiuta nell’ultima partita del Gruppo C della Western Conference. I Pelicans stanno disputando una stagione altalenante, ma all’interno del torneo si sono sempre fatti trovare pronti, quasi riuscendo a raggiungere la mentalità da post-season che manca da ormai troppo tempo. Tuttavia, il loro cammino termina con un massacro da parte dei gialloviola 133-89 e New Orleans dice, così, addio al sogno, ma può decisamente guardare al futuro con ottimismo.
A chi invece spetta, non solo un futuro, ma anche un presente a dir poco roseo, è la squadra di Indianapolis. Guidati da un Haliburton a dir poco devastante (26,5 punti, 8,5 rimbalzi, 14 assist di media nelle ultime due), da assoluti “underdogs”, sono riusciti a eliminare consecutivamente le due principali forze della Eastern Conference, i Boston Celtics e i Milwaukee Bucks. Difesa, attacco fluido, chimica sul parquet, coesione del gruppo, tutte caratteristiche che fanno parte dei ragazzi di coach Rick Carlisle, i quali hanno dimostrato di non aver paura di nulla e di sapersi spingere oltre ogni minima aspettativa, e chissà che non riescano a oltrepassare l’ultimo scoglio per raggiungere la gloria.
Parola al campo. La palla a due si alzerà alle 2:30 di questa notte alla T-Mobile Arena di Las Vegas. Che vinca lo sport.
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