Un avvio non affatto facile per Arek Milik. Il possente attaccante polacco del Napoli continua a mostrare palesi difficoltà in questo inizio di stagione sia a livello emotivo che sul piano delle prestazioni. Sono appena tre le presenze raccolte tra Serie A e Champions League sin qui dall’ex Ajax con zero gol all’attivo. Un avvio critico di certo condizionato dall’infortunio agli adduttori rimediato prima dell’inizio della stagione. Problema che ha attanagliato per diverso tempo la punta azzurra.
Lo stesso Arek Milik, attualmente in ritiro con la sua Polonia per i match contro Lituania (10 ottobre) e Macedonia (13 ottobre), si è lasciato andare ad un piccolo sfogo ai microfoni del portale polacco Przeglad Sportowy, dove racconta le difficoltà di questo inizio di stagione: Occasioni contro il Genk? Ogni partita è difficile per un attaccante quando non fa gol. Sono rammaricato in particolare per la terza occasione mancata. Non gioco da un mese, mi mancano gli automatismi e la fiducia in me stesso, il che si traduce in efficacia. La forma arriverà con il tempo. Devi separare realtà e social. Spengo il telefono, questo è l’unico modo per non impazzire, avvelenare i tuoi pensieri e l’ambiente circostante. Prima di tutto, guardo la fonte della critica, mi interessa l’opinione dei miei cari, il parere della mia famiglia, dell’allenatore o dei tifosi per strada.. Sicuramente non prenderò mai sul serio le critiche di uno sconosciuto dietro un telefono.
Su Llorente: Sono molto contento che un calciatore del genere sia entrato nella nostra squadra. È un giocatore di calcio molto esperto da cui posso imparare molto. Gioca bene con la testa, si lancia in duelli con i difensori. La concorrenza non ha mai fatto del male a nessuno.
Milik continua: Sicuramente mi trovo meglio nel mezzo dell’attacco. Penso che la nostra impostazione ottimale sia Insigne e Mertens che giocano sui lati dell’attaccante centrale. Questa è la mia posizione ideale in base alle caratteristiche che ho sviluppato nel tempo. Durante gli allenamenti faccio del mio meglio per convincere l’allenatore, ma alla fine sceglie lui la formazione da mettere in campo
Su Napoli: Di recente ho cambiato casa. A Napoli c’è un clima molto caldo. La gente vive per il calcio. Commentano ogni partita, conoscono ogni giocata. Possono criticare, ma di solito sono calorosi e incoraggianti. Ho sentito molte volte, anche durante la riabilitazione per l’infortunio, che aspettavano il mio ritorno” .
Redazione