Napoli. Lacrime e sogni infranti, lo scudetto si allontana

“… On the Boulevard of Broken Dreams” (Nel viale dei sogni spezzati, ndr), cantavano i Green Day nel non tanto lontano 2004 e forse è il caso dire che i sogni infranti, da ieri sera, sono quelli del Napoli e della piazza partenopea. Non è bastata la spinta di uno stadio stracolmo nel lunedì di Pasquetta, per portare gli azzurri alla rinconquista della vittoria in campionato. Dopo la sconfitta con la Fiorentina è arrivato l’amaro pareggio, ancora al Maradona, contro la Roma. Un risultato che fa scappare l’Inter a +2 (potenzialmente e +5, ndr) e il Milan a +4 in classifica. Una situazione che riduce le speranze scudetto, ma che comunque non condanna ancora Insigne e compagni ad una resa, anche se le milanesi dovrebbero avere l’ennesimo crollo stagionale, ma che psicologicamente da un’ulteriore mazzata agli uomini di Spalletti.

LA GARA IN PILLOLE

Napoli - Roma

Napoli – Roma

La fortuna di passare in vantaggio con un rigore trasformato conquistato da Lozano e trasformato da Insigne. L’incapacità di chiudere il match contro una Roma che sembrava in balia degli azzurri, nel primo tempo. Una ripresa durata il tempo che Lobotka, non una grande gara nella prima frazione di gioco ma comunque determinate per gli equilibri della squadra. Le scellerate sostituzioni di Spalletti, che cambia l’infortunato Lobotka con Zielinski, eliminando i succitati equilibri salvo poi rimediare con l’ingresso di Demme, quando ormai l’inerzia della gara era tutta a favore della Roma. La resa con l’ingresso di Juan Jesus per Insigne, come per difendere un risultato che invece andava legittimato, l’alteranza Osimhen-Mertens, mentre tra i giallorossi Mourinho toglieva un difensore per Perez.

Infine è arriva la rete di El Shaarawy che ammutolisce lo stadio e consegna la gara agli archivi. In passato Spalletti ha avuto i suoi meriti, ma ieri ha raccolto ancora il frutto dei suoi errori, delle sue scelte, come ad esempio contro il Sassuolo a Reggio Emilia.

UNA DOLENTE NOTA

Il Napoli tra le mura amiche dello stadio Diego Armando Maradona ha raccolto 30 punti ed è settima nella classifica che considera solo le gare interne, mentre lontana da Fuorigrotta la truppa azzurra è prima col Milan. Adesso i partenopei non vincono sul campo amico da circa un mese, dal 19 marzo contro l’Udinese e prima di questa gara l’ultimo successo interno risaliva al 23 gennaio, nel derby con la Salernitana. Una situazione che ha minato il cammino dei partenopei nella strada per lo scudetto, che ad oggi è un affare delle milanesi.

LUCIANO COME GENNARO

Gattuso e Spalletti – ph credit: La Gazzetta dello Sport

Gennaro non sarebbe San Gennaro, ma bensì Gattuso. Se consideriamo la classifica alla 33esima giornata, nella passata stagione gli azzurri erano al terzo posto e avevano 66 punti (21 V, 3 P, 9 S), chiudendo poi il campionato con 77 punti. Con Spalletti appena un punto in più rispetto all’ex Milan, quindi 67 punti alle 33esima giornata (20 V, 7 P, 6 S) e medesima posizione. Chiaramente con cinque turni a disposizione ci sono ancora margini di miglioramento, ma attenzione ai colpi psicologici, che potrebbero portare a situazioni peggiori.

GRANDE CON LE PICCOLE, PICCOLO CON LE GRANDI

Victor Osimhen, Napoli – ph credit: Ansa

Ormai siamo abituati a vederlo sempre più solo in attacco, isolato e poco servito, ma anche ben coperto dai difensori che gli lasciano poco margine per le sue giocate. Stiamo parlando di Victor Osimhen. Il nigeriano ieri è stato quasi un fantasma, questo solo grazie a Smalling, ma andando ad analizzare il suo rendimento con le prime cinque della classifica si scorge un dato importante. Contro Milan, Juventus, Lazio (contro queste prime tre elencante ha giocato solo una gara), Inter e Roma, Osimhen non è riuscito mai ad andare in gol. Se poi alla conta si aggiungono anche Atalanta (mai in campo una volta per infortunio e un’altra per squalifica, ndr) e Fiorentina, troviamo solo una rete proprio ai viola, nella sconfitta dello scorso 3 aprile. Aspetti che vanno migliorati per risultare determinate nel corso di una stagione.

BASTA CON GLI ATTACCHI AD INSIGNE

Insigne in lacrime dopo Napoli - Roma

Insigne in lacrime dopo Napoli – Roma

L’unico ad uscire dal campo in lacrime. L’unico a provarci finchè non è stato sostituito. L’unico che viene constatemente messo alla gogna mediatica tra gli azzurri. Intanto è Lorenzo Insigne fa il suo, tra alti e bassi che possono capitare in una stagione. Gioca per la squadra e da tutto per questi colori, in barba a chi continua a sbandierare le intuili frasi di circostanza con destinazioni già scelte. Il capitano da professionista si impegna per la sua attuale squadra, del futuro si parlerà, se proprio si vuole, quando avrà percorso i 7.265 km che separano Napoli da Toronto.