E’ nu juorno buono, stammatina m’a scetat’ o’ sol, l’addore ro’ cafè , o’ stereo ppe’ canzone a quanto tiemp’ cca nun stev’ accuss√¨‚Ķ. Canta Napoli, e lo fa a gran voce. Gli azzurri firmano l’ennesima impresa, al San Paolo cade anche madama Juve. Una prestazione immensa di Hamsik e compagni, letteralmente trasformati nella corsa, nella foga, nelle motivazioni. Nella voglia di vincere. Ancora sette impegni (otto con la finale di Coppa Italia, ndr) per provare ad insidiare il secondo posto della Roma.
Angeli
1) Josè Maria CALLEJON ‚Äì Ormai non stupisce più. Soprattutto in zona gol: un cecchino, glaciale nel colpire anche il migliore al mondo nel suo ruolo, Gigi Buffon. √à vero: è fuorigioco, ma i centimetri non tolgono allo spagnolo alcun merito. Corre, lotta, suda: il gol per lui è un premio alla quantità e alla qualità messa sempre al servizio della squadra.
2) Lorenzo INSIGNE ‚Äì Devastante. Quando vede i bianconeri si scatena: fa letteralmente ammattire Caceres, dà man forte a Ghoulam in fase passiva, serve su un piatto d’argento il cuoio dell’1-0 a Callejon. Otto partite per continuare a stupire e strappare il s√¨ di Prandelli per il prossimo mondiale.
3) Dries MERTENS – Come Re Mida. Tocca un pallone e lo trasforma in oro. Nel 2-0 rifilato alla Juve cՏ tutto il repertorio del belga: tecnica, scaltrezza e precisione. Dalla paura alla gioia: in una settimana un vortice di emozioni per il folletto azzurro e tutti i supporters partenopei.
Demoni
1) Accoglienza al SAN PAOLO ‚Äì Stadio d’altri tempi, nel bene e nel male. Commovente il sostegno del pubblico che ha sicuramente influito sull’ottima prestazione e sulla vittoria incamerata da Hamsik e compagni. Due note dolenti però: siamo nel 2014 e, pur comprendendo l’ostilità puramente sportiva con la Juve, i tifosi sono ancora oggetto di critiche per i lanci di uova, per gli sputi ed i calci al bus bianconero. La rivalità è una cosa, l’astio un’altra. Lo spettacolo, poi, offerto dalle squadre in campo merita ben altro palcoscenico: ieri De Laurentiis e De Magistris sedevano fianco a fianco, la querelle stadio deve essere chiarita una volta per tutte per dare ulteriore slancio al progetto Napoli.
Francesco Auricchio