Napoli-Inter 4-2. Attacco ‘galactico’, ma la difesa?

Vincere per dimenticare subito la paradossale uscita di scena dalla Champions League. Il Napoli ci riesce: torna al successo al San Paolo ma soffre maledettamente contro una Inter orgogliosa, specchio del suo allenatore. Ma riavvolgiamo il nastro delle emozioni.

Non mancano le sorprese già sull’undici titolare da parte di Rafa Benitez: Reina non ce la fa, solo panchina per lui, al suo posto terza partita di fila per Rafael. In difesa altra novità: non c’è Armero a sinistra, seconda di fila in campionato per Reveillere. Maggio confermato a destra, al centro muro composto da Albiol e Fernandez. In mediana c’è Inler al posto di Behrami, al fianco di Dzemaili. A riposo anche Pandev, sulla trequarti spazio ad Insigne, Callejon e Mertens alle spalle del Pipita Higuain.

Mazzarri, alla prima da ex, si affida al solito 3-5-1-1: davanti ad Handanovic, linea a tre composta dagli ex Campagnaro e Rolando con Ranocchia al centro. Mediana folta con Cambiasso davanti alla difesa, Taider e Alvarez i due interni, poi Nagatomo e Jonathan sulle corsie esterne. In avanti Guarin a sostegno dell’unica punta Palacio.

Prima di cominciare telecamere tutte dedicate a Mazzarri: il saluto verso la curva B, che gli dedica uno striscione, dal resto dello stadio però piovono fischi. Ingiusti.

Avvio buono degli azzurri: Cambiasso spreca una potenziale occasione su schema da corner, dall’altra parte Higuain alla prima chance non perdona. Siamo al 9′: lancio in verticale di Inler sullo scatto di Callejon, Nagatomo chiude la diagonale ma il suo colpo di testa diventa un assist per Higuain che al volo, col sinistro, non sbaglia. Napoli avanti per 1-0.

L’Inter però gioca bene, tiene il campo e costruisce le azioni migliori soprattutto lungo la catena mancina in cui, a turno, Nagatomo e Alvarez mettono in difficoltà la retroguardia azzurra. Le occasioni migliori però sono del Napoli: al 24′ Higuain allarga per Insigne, destro di prima intenzione del Magnifico che si stampa all’incrocio.

Ruoli invertiti: l’Inter fa la partita, il Napoli si difende e poi riparte in contropiede. I nerazzurri però quando attaccano sono sempre pericolosi. Al 30′ Taider, da tiro franco, arma il destro di Palacio che al volo, nel cuore dell’area, manca il bersaglio grosso. Gli azzurri fanno fatica ad organizzare il pressing: in due minuti ammoniti Insigne e Inler. Il preludio del pari: al 35′ fa tutto Guarin che attira su di se tre uomini, palla radente in orizzontale, velo geniale di Palacio, Alvarez prolunga per Cambiasso per il gol dell’1-1. Tutto da rifare ma il Napoli impiega pochissimo a riorganizzarsi: minuto 38, azione innescata da un immenso Higuain, Dzemaili lavora un buon pallone per l’occorrente Mertens che col destro fulmina Handanovic. 2-1 Napoli, ma non è finita qua. Scellerato possesso di Campagnaro, Insigne gli ruba il pallone, Mertens a limite dell’area esplode un destro virulento, Handanovic respinge sui piedi di Dzemaili che scarta il cioccolatino, portando gli azzurri sul 3-1. Il Napoli però è allergico alle partite facili. Come contro l’Udinese gli azzurri subiscono ancora un gol nei minuti di recupero della prima frazione: Guarin, da solo, manda in tilt Albiol, diagonale non irresistibile, Rafael inspiegabilmente non ci arriva e Nagatomo da due passi riapre i giochi. 3-2 e squadre negli spogliatoi.

In avvio di ripresa lo spartito non cambia: l’Inter prova a far male partendo dalle invenzioni di Alvarez, gli azzurri di rimessa, arrivano a tu per tu con Handanovic. Il Napoli soffre però troppo sugli esterni: Nagatomo più di Jonathan riesce sempre a guadagnare il fondo creando situazioni di pericolo. Al 57′ Callejon prova a smorzare la tensione, destro a giro dal limite, Campagnaro la devia, la palla fa la barba al palo e termina fuori. Mazzarri ricorre al primo cambio al 60′: fuori Taider, dentro Kovacic. Il Napoli continua a soffrire in mediana: il San Paolo comincia a ‘beccare’ Inler: lo svizzero commette qualche errore di troppo in fase di palleggio. L’Inter insiste: Nagatomo è imprendibile, Rafael al 64′ è provvidenziale a distendersi e respingere il suo rasoterra. I miracoli però non sono finiti. Un giro di lancette, Palacio scappa sulla destra, tracciante per l’accorrente Guarin, destro a colpo sicuro, Rafael in uscita congela il vantaggio. Conto salato però per il brasiliano che nell’impatto col colombiano si infortuna. Reina si riscalda, Rafael però stringe i denti.

Il Napoli è poco lucido ma al 71′: Alvarez intercetta con un braccio un passaggio di Inler. Il fallo gli costa caro: secondo giallo ed espulsione per l’argentino. Il Napoli soffre anche in superiorità numerica, stavolta Benitez se ne accorge e corre ai ripari: dentro Behrami, fuori Higuain, el Pipita out causa fastidio muscolare. Il Napoli ne guadagna subito sotto il profilo dell’equilibrio e all’81’ ne approfitta per chiudere al partita: assist al bacio di Insigne per Callejon che col piatto scrive il 4-2. Mazzarri si gioca il tutto per tutto: entra anche Icardi al posto di Campagnaro, nerazzurri decisamente a trazione anteriore. L’Inter però presta cos√¨ il fianco ai contropiedi: Insigne ancora una volta illumina per Mertens, il belga ci prova al volo, palla fuori di poco sul primo palo. Benitez si copre ancora: all’85’ getta nella mischia Armero in luogo di Mertens. I pericoli però non mancano fino alla fine: all’88’, palla tagliata di Palacio sull’inserimento di Icardi, Rafael in uscita è reattivo ed anticipa tutti. Benitez si gioca anche l’ultimo cambio: esce Reveillere, entra Pandev, tocca a lui guidare l’attacco nei cinque minuti di recupero. Il macedone si da subito da fare, procurandosi un calcio di rigore ma dal dischetto si fa ipnotizzare da Handanovic che si distende e respinge la sfera in calcio d’angolo. √à l’ultima emozione del match: il Napoli vince e stacca l’Inter a -7. Benitez sorride: la vendetta ai nerazzurri è compiuta.