È di ieri la notizia del brutto infortunio di Alex Meret. L’estremo difensore del Napoli, dopo aver raggiunto il ritiro della Nazionale di Roberto Mancini, si è sottoposto ad esami strumentali che hanno evidenziato una frattura dell’apofisi trasversa di sinistra della terza e quarta vertebra lombare. Problema, non di poco conto, che il portiere azzurro si sarebbe procurato nel corso del match di campionato Genoa-Napoli in seguito ad un contatto di gioco con il calciatore rossoblù Buksa. Alex Meret, visto quanto emerso dai test effettuati, domani mattina farà ritorno in quel di Napoli per continuare a seguire il programma di recupero.
A fare il punto su quanto accaduto all’estremo difensore azzurro è stato il professor Alfredo Bucciero, neurologo della Clinica Pineta Grande, struttura di fiducia della stessa società del presidente Aurelio De Laurentiis. Queste le parole del medico ai microfoni di ‘Radio Punto Nuovo’: “Quella di Meret non è una frattura con interessamento neurologico. Le fratture dei processi trasversi vengono definite fratture minori, non hanno né funzione di sostegno né di protezione del sistema nervoso. Hanno la funzione di far attaccare i muscoli trasversali per far funzionare i muscoli della colonna. Si è capito solo dopo pochi giorni che c’è stata questa frattura, perché è avvenuta una contrattura dei muscoli ed hanno creato una piccola infrazione che col tempo si è allargata ed è diventata una frattura vera e propria che ha dato i sintomi che il giocatore ha manifestato nel tempo
Di solito le fratture dei processi trasversi per curarsi necessitano di quattro settimane. Il ragazzo non deve sentire più dolore. Ritorno per Fiorentina-Napoli? Dipende dallo staff medico e da quello che valuteranno nel percorso di recupero. Una frattura ossea rappresenta un trauma, lo scontro con Buksa c’è stato: Meret non ha mai fatto sceneggiata, si è rotto un osso. Intervento chirurgico? Non ho mai operato una frattura dei processi trasversi”.
Nunzio Marrazzo