Per quasi un mese non si è parlato d’altro se non della questione ultras che vedeva coinvolta la Juventus. Dall’inchiesta Alto Piemonte sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nelle province di Torino, Biella, Vercelli e Novara, si è scoperto un tentativo di infiltrazione mafioso nella curva della bianconeri, con conseguenti attacchi più o meno diretti e false verità, spesso (sempre, ndr) più duri e critici di quanto non lo fossero le accuse reali.
Dopo l’inchiesta sulla Vecchia Signora, il Procuratore Federale sentirà anche Aurelio De Laurentiis: calciatori del Napoli nel mirino per frequentazioni mafiose. Dopo Agnelli e la Juventus anche De Laurentiis e il Napoli. Il Procuratore Federale Giuseppe Pecoraro, infatti, ascolterà il presidente azzurro domani mattina a Roma a proposito di biglietti omaggio elargiti a tifosi molto vicini ad esponenti della camorra: nel caso dei bianconeri, invece, si era trattato della ‘ndagheta. La novità del caso Napoli è che a Torino erano coinvolti i dirigenti, mentre in Campania gli stessi giocatori azzurri.
Il Procuratore Federale ha ricevuto gli atti di un’indagine della Dia coordinata dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice. Pecoraro vuole capire se i giocatori del Napoli abbiano anche affari in comune con gli Esposito, poich√© in molte foto diversi calciatori sono ritratti con questi imprenditori arrestati qualche mese fa per riciclaggio e vicini al clan Sarno. A Torino l’indagine ha portato alla condanna di un anno in primo grado per Andrea Agnelli, numero uno della Juventus: a metà mese verrà discusso l’appello. Intanto nel mirino finisce anche il presidente del Napoli.
Edoardo Riccio