DE LAURENTIIS: “LA SUPERLEGA E’ SBAGLIATA, MA ANCHE CHAMPIONS, EUROPA E CONFERENCE LO SONO. OSIMHEN? SIAMO D’ACCORDO PER IL PROLUNGAMENTO”
Nella cornice della Real Bosco di Capodimonte, inizia l’era di Rudi Garcia sulla panchina del Napoli. L’allenatore francese, che raccoglierà la pesante eredità di Luciano Spalletti, quest’oggi è stato presentato ufficialmente dalla società campione d’Italia.
Sylvain Bellenger, direttore Generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte: “Buona sera a tutti, presidente De Laurentiis ho sentito i cori per Rudi Garcia. Benvenuti a Capodimonte. Vorrei salutare il responsabile Nicola Lombardo e il Console francese. Perchè qui la presentazione? Abbiamo fatto dei campi da calcio per i ragazzi, ma anche per l’attienza tra calcio e arte. Un quadro associato a Rudi Garcia? Lui è l’artista, non l’opera d’arte, i suoi calciatori lo sono l’opera d’arte. Napoli ha un legame con la Francia. Ringrazio il presidente per aver scelto Capodimonte per questa presentazione”.
Aurelio De Laurentiis: “Questo è un posto regale, quasi come celebrare il risultato di quest’anno e dare un seguito, che il Napoli possa proseguire in maniera regale anche nella prossima stagione. Scudetto? Finalmente ci siamo riusciti, spero non sia solo un caso ma l’inizio di un percorso. Il nostro obiettivo è ripeterci. Non ho dato via al casting, questo è ciò che ho dato in pasto a voi. Per settimane ho pensato alla festa scudetto. Il 5 giugno ho iniziato a pensare al nuovo allenatore, iniziato a vedere la mappa di quella che avevo dato in pasto a voi, selezionando chi giocava con successo con il 4-3-3, perchè molti avevano un 4-3-2-1 o un 3-4-3, per me era fondamentale tenere l’assetto dei calciatori che avevamo. Nella mia verifica Rudi a Roma per due volte era arrivato secondo e fatto bene in Champions League, ho pensato che poteva fare al caso nostro.
Dissi ad Andrea Angelli che la Superlega era sbagliata, ma così come la Champions, l’Europa e la Conference, ma la UEFA ha bisogno di attestati per proseguire. La Champions serve per affermare il brand Napoli nel mondo. Cerchiamo di cambiare questo calcio, ma non è facile, bisognerebbe cambiare il cervello di molte persone. L’obiettivo è quello di ripeterci, ma metterei la fima per la finale di Champions. Osimhen? Ho detto che deve rimanese, ma se arriva un’offerta importante la valuteremo.
Cosa mi ha colpito di Rudi? La sua spontaneità, la sua immediatezza, sembrava ci conoscessimo già. Mi sono trovato in un meccanismo oliato, ripondendo ai suoi avvocati quello che ci chiedevano. C’è stata immediata intesa con lui, sentivo che fosse la scelta giusta. Osimhen? Con lui abbiamo già parlato prima della festa scudetto, siamo in d’accordo sul prolungamento del contratto di altri due anni. Per ciò che riguarda gli altri giocatori, è una cosa che dovremo studiare con Rudi per vedere chi far partire o altro. I contratti c’entrano ben poco, solo eventualmente per le penali”.
Rudi Garcia: “Il primo regalo è stare qui a Napoli. Prima di tutto vorrei salutare i tifosi e fare i complimenti al presidente e alla squadra per quello che ha fatto nell’ultima stagione. Quando ho visto bandiere e striscioni per la città, ho capito quanto è fiera di questa squadra. Che spero sia così anche nel futuro. Io sono qui per vincere trofei, penso che Napoli è una squadra che ogni anno deve giocare la Champions.
Cosa mi spaventa? Non ho paura di niente, a parte avere problemi di salute. Io penso che questa vittoria in campionato deve dare tanta fiduca ad ognuno di loro, quando inizierà la nuova stagione, ripartirà tutto da zero. Da un lato, però, devono dimenticare quello che hanno fatto, salvo la fiducia per restare umili e ambiziosi. Ho visto una squadra, non singoli, ma un collettivo che giocava bene. Che Garcia sono? Spero con più esperienza, sono felice di tornare in Italia, non vedo l’ora di scoprire la città, forse metto baffi e cappello, darò il meglio di me. Per chiunque fosse arrivato qui, si sapeva che il compito fosse arduo, per fare meglio di uno scudetto devi ripeterti, non rivoluzionerò tutto, vediamo se la squadra somiglia nella rosa a quella dello scorso anno, ovviamente metterò qualcosa di mio.
Angiussa? L’ho fatto esordire io a Marsiglia. Un po’ come se fosse il mio piccolo, anche se è una montagna. Mi fa piacere ritorvarlo, ha dimostrato di essere un uomo importante in campo e anche nello spogliatoio. Ora è un altro Frank, lui sa che sarà ancora più esigente con lui perchè può ancora migliorare. Quest’anno il calcio italiano è tornato in alto, speriamo di portarci anche i colori del Napoli. Io volevo solo che il presidente fosse sicuro di voler ancora vincere trofei, non mi sono servite altri domande. Un calciatore può avere un’offerta importante e decide di andar via, ma nessun giocatore è insostituibile”.