Napoli. Domani il Salisburgo in Champions, Ancelotti: “Umiltà e sacrificio. Ritiro? Scelta del club”, Manolas: “Fase difensiva? Dobbiamo lavorare”

Vigilia della gara di Champions League tra Napoli e Salisburgo, a presentare la gara nella conferenza stampa di Castel Volturno il tecnico Carlo Ancelotti e il difensore Kostas Manolas.

Si inizia a parlare del ritiro annunciato dal presidente Aurelio De Laurentiis, ma il tecnico glissa – “La notizia del giorno non è questa, ma che abbiamo una partita che può permetterci di superare il girone di Champions. Non sarà facile, abbiamo visto com’è stato difficile vincere a Salisburgo. Siamo concentrati su quello, vogliamo fare una partita di alto livello. Il resto sono piccoli dettagli, si può essere d’accordo o no. Se mi chiedete cosa ne penso, dico che non sono d’accordo con la decisione della società. Poi l’allenatore deve fare l’allenatore e queste sono decisioni che spettano alla società. La decisione del ritiro l’ha fatta il club che è preoccupato, giustamente, per noi. Dai momenti difficili si esce facendo le cose semplici. Con chiarezza, umiltà e sacrificio. Sul mercato non cambio idea, i giocatori che sono arrivati stanno facendo bene. Non è un problema di singoli o di qualità, ma queste capacità bisogna metterle insieme con continuità. In certe partite abbiamo giocato ad altissimi livelli, dobbiamo mantenerlo in tutte le gare. So che è impossibile, ma non dobbiamo avere questa discontinuità che stiamo pagando in campionatoSalisburgo la svolta? Contro la Roma abbiamo sbagliato, è vero. Ma contro Spal e Atalanta la prestazione c’è stata, anche se non sono arrivate delle vittorie. Poi si è messa di mezzo anche la dea bendata, che di certo non ci ha aiutato” .

Manolas fa eco al suo allenatore – “Non voglio parlare del ritiro, penso alla partita. Intesa con Kuolibaly? Ho giocato sei partite con lui, abbiamo fatto bene, prendendo solo due gol con la Roma. Quando prendi gol è mai colpa di un singolo giocatore, tranne in caso di errori gravi individuali, dobbiamo lavorare di più nella fase difensiva. Dico sempre che una squadra deve difendersi in 11”.

Gianfranco Collaro