Napoli. Benitez a 360 gradi: “Da Cavani allo scudetto passando per l’Olimpico”

Il tecnico del Napoli, Rafa Benitez, ha rilasciato una lunga intervista in esclusiva al quotidiano “Il Mattino” soffermandosi sul suo Napoli e sulla sfida scudetto contro la Roma in programma venerd√¨ allo Stadio Olimpico: “Una cosa è il campionato e un’altra la Champions. In Serie A ci sono tante partite e c’è una corsa basata sulla resistenza. Si vince alla fine, non venerd√¨. Se vinciamo noi non vuol dire che sono migliore io di Garcia, stessa cosa se vincono loro. I Recuperi di Higuain, Albiol e Zuniga? Sono fiducioso per qualcuno, ma non per tutti. Bisogna vedere le condizioni di ognuno.
Garcia è un tecnico di massimo livello, siamo stati una settimana insieme a Valencia, ma sono sempre contrario a questi confronti tra gli allenatori per decidere chi è più bravo”.

Sulla chiusura degli stadi e su Mario Balotelli cos√¨ il tecnico spagnolo: “Non possiamo far pagare a 60mila persone quello che combinano solo 200 tifosi. Negli stadi ci sono le tv a circuito chiuso per osservare i tifosi e individuare i rensposanbili, in Inghilterra lo si fa da tempo e la polizia li espelle dal campo. Balotelli? Noi abbiamo in rosa 24-25 giocatori ed è impossibile controllarli tutti. I calciatori fanno un qualcosa di speciale e ti aspetti da loro un messaggio sociale: qualcuno lo fa, altri non lo fanno”. Sulla preparazione in settimana dei match: “Se ci alleniamo all’80% col pallone siamo sicuri che tutti faranno la stessa preparazione. Noi dobbiamo allenare le gambe ma anche l’uomo, la persona. Soprattutto quando si giocano due partite a settimana se non hai un po’ di riposo guardi sempre allo stesso allenatore e lo stesso preparatore e ti stanchi”. Sulla scelta di vivere a Castel Volturno: “L’albergo è a cinque metri dal centro sportivo e questo è un vantaggio, se devo andare in città ogni volta occorrono 50 minuti. Ma Napoli la sto vivendo: ho visto Palazzo Reale, il Cristo Velato e Napoli sotterranea”.
Lo Spagnolo si sofferma anche sul suo rapporto con il numero uno azzurro Aurelio De Laurentiis: A Londra, nella prima riunione, mi colp√¨ l’energia di De Laurentiis, mentre Bigon e Chiavelli erano tranquilli. Questa differenza mi sembra positiva. Io al presidente gli dico sempre quello che penso è lui mi accontenta al 50 o all’80%. Lo stesso accade al contrario. Capitolo Stadio? Io che vengo dall’Inghilterra so che ogni squadra, dalla Premier alla Championship, ha un centro sportivo allo stadio di proprietà. Lo stadio e il merchandising fanno la differenza, le società che pagano più soldi vincono nove volte su dieci il campionato. Nel 99% dei casi le squadre che spendono di più vincono anche. Questa è una regola o quasi. Siamo ancora un po’ distanti con le big d’Europa, ma allo stesso modo dico che il mio Valencia, che in teoria non poteva competere con Real e Barcellona, comunque ha vinto”. Su Cavani e il mercato: ” “Cavani? Mi sembrava volesse andare via. Dissi ad Aurelio che se fosse andato via avremmo dovuto essere sicuri di fare investimenti per migliorare la rosa e cos√¨ è stato. De Sanctis? Abbiamo Rafael e dobbiamo prepararlo per il futuro. Quando Morgan è andato via c’è stata l’opportunità Reina e non potevamo non afferrarla. Il mio lavoro da oggi al 1¬∞ gennaio è lavorare con questa squadra e far crescere tutti. Mascherano non ho bisogno di seguirlo perch√© lo conosco benissimo. Sono contento per i giocatori che abbiamo in rosa, ma questo non vuol dire che non lavoriamo per il mercato”. E sull’obiettivo stagionale: “Dobbiamo essere sempre vicini alla perfezione per provare a vincere qualcosa. Il nostro messaggio è questo: essere forti negli anni come squadra e società. Non serve vincere una volta e basta, meglio essere cinque anni sempre ad alti livelli”.