Peccato. Stavamo assistendo a uno dei mondiali più belli degli ultimi anni in Motogp con un finale da brividi e invece quanto accaduto nella penultima gara stagionale sulla pista di Sepang, in Malesia, rischia di rovinare tutto. Per la race direction e obiettivamente non solo per loro, non ci sono dubbi sulle responsabilità nel contattoRossi-Marquez avvenuto al sesto giro. La gamba larga di Rossi (che il calcetto alla moto di Marquez sia andato a buon fine o meno) ha causato la caduta dello spagnolo. Un vero e proprio fallo di reazione, tanto per usare un gergo tanto noto nel mondo del pallone, gesto punito con tre punti di penalità sul patentino che aggiunti a quello che aveva preso a Misano costringeranno Valentino a partire in ultima posizione nella gara decisiva di Valencia. Un vero e proprio fallo di reazione, tanto per usare un gergo tanto noto nel mondo del pallone. Pochi secondi che sono stati descritti in maniera diametralmente opposta dai due protagonisti: Rossi sostiene di non avere dato un calcio a Marquez, pur ammettendo di volerlo mandare fuori traiettoria, è avvenuto un contatto manubrio-gamba e quando gli è scivolato il piede dalla pedana Marquez era già caduto. Lo spagnolo invece sostiene di essere caduto proprio a causa del calcio di Rossi, un gesto da cartellino rosso. La goccia che ha fatto traboccare il vaso perch√© la tensione era altissima negli ultimi giorni, dopo le parole di Rossi in riferimento alla gara di qualche giorno prima sulla pista australiana di Phillip Island. Il ‘dottore’ ha chiaramente accusato lo spagnolo di averlo ostacolato e di volere aiutare il connazionale Jorge Lorenzo a conquistare il titolo mondiale. Parole che non hanno contributo a creare un buon clima tra i due in vista di questo finale di stagione. E l’inizio di gara è stata più che una battaglia, anche bella per chi la guardava da fuori. Rossi e Marquez hanno cominciato a sorpassarsi in continuazione in ogni tratto della pista; è come se Marquez volesse dire a Rossi ‘quello che hai detto è vero’ e pur non avendo il passo dei primi per andare a vincere lo spagnolo ha fatto di tutto per ostacolare Rossi.
I due si sono insultati, mandati a quel paese, fino a quel gesto finale, quella “scorrettezza” di Rossi che ha messo fine alla gara di Marquez ma che molto più gravemente ha compromesso non poco le sue possibilità di vittoria finale. Ne esce fin troppo bene Marquez, che avrebbe meritato anche lui una penalizzazione per il suo comportamento.
In gara la vittoria è andata a Dani Pedrosa, ma probabilmente interessa a pochi. Il pilota della Repsol Honda, compagno di squadra di Marquez, ha dominato la gara dall’inizio, seppur in una pista difficile che comportava un notevole sforzo fisico. Alle sue spalle quel Jorge Lorenzo, che è vero che si trova ancora sette punti dietro Rossi, ma vede notevolmente leivitate le possibilità di potere vincere il mondiale nell’ultima gara della pista di casa a Valencia, dove sorpassare e recupearre terreno per il suo avversario, che partirà ultimo, sarà tutt’altro che facile. Lo spagnolo avrebbe fatto bene a tenersi fuori dalla vicenda è invece è entrato a gamba tesa, chiedendo a viva voce la penalizzazione di Rossi e dichiarando la sua insoddisfazione dopo la decisione della race direction; Lorenzo avrebbe voluto che all’italiano si togliessero anche i punti del terzo posto di Sepang. Per Pedrosa è la seconda vittoria della stagione che gli consente di scavalcare al quarto posto in classifica Andrea Iannone (Ducati Team), costretto al ritiro dalla sua GP15. Bradley Smith (Monster Yamaha Tec3) batte il connazionale Cal Crutchlow (LCR Honda) nella battaglia dei satellite. Sesta posizione assoluta per Danilo Petrucci (Octo Pramac Racing), seguito dalle due Suzuki dei cmpagni di squadra Aleix Espargarò e Maverick Vi√±ales.
(ITALPRESS).