Ancora medaglie per l’Italia del nuoto nel terzo giorno del mondiale Melbourne 2022.
Una giornata con diverse medaglie per l’Italia impegnata in Melbourne 2022. Qualche delusione in fase di qualificazione, ma tante emozioni nelle finali, senza dimenticare le imprese delle altre nazionali.
Le eliminatorie e le semifinali
Il terzo giorno di eliminatorie si apre con una gara non congeniale a Margherita Panziera, la 50 dorso. La dorsista delle lunghe distanze migliora il suo tempo rispetto a quello di entrata, concludendo la batteria al quarto posto in classifica. Non basta per il passaggio in semifinale, concludendo al 26esimo posto, nonostante un buon 27.30.
Meglio Silvia Scalia. La lecchese conclude la batteria con un buon terzo posto, scalando al 13esimo posto in classifica generale. Qualche centesimo in più rispetto al tempo di entrata. In semifinale non riesce a stare dietro ai mostri sacri della minima distanza in dorso, come Curzan, Macneil, O’Callagan. Niente azzurro, dunque, nel dorso femminile delle corte distanze. L’australiana conquista anche il nuovo record continentale con il suo 25.69.
Lorenzo Mora, però, fa gioire con un’altra grande prestazione. Mentre il campione Thomas Ceccon è impegnato in altre competizioni. Impressionano sia il polacco Stokowski che registra il nuovo record del campionato con il 22.78 delle eliminatorie, che Isaac Allan Cooper, nuovo recordman dell’Oceania che tocca un centesimo dopo l’europeo. Per lui un 22.79 in fase eliminatoria. Quinto tempo per Mora in classifica generale, terzo in batteria, che nuota leggermente più lento rispetto al suo tempo di entrata.
In semifinale Cooper si prende un nuovo merito: miglior tempo nella gara, record mondiale e migliora ancora il record oceanico grazie ad un ottimo 22.52.
Manca la qualificazione Ilaria Cusinato nei 200 farfalla. Batteria velocissima la sua, in cui la USA Dakota Lutero si impone con un 2:03.73, migliorando tantissimo il suo tempo di entrata. Quarto posto in batteria per Cusinato, che scala al decimo in classifica generale. Nella sessione maschile, ottavo posto per Alberto Razzetti, che ottiene la qualificazione nonostante un tempo che non lo rappresenta. Davanti a lui un grande Le Clos, senza dimenticare Noe Ponti, i giapponesi Seto e Morimoto.
Nei 100 misti una buona prestazione di Costanza Cocconcelli già in fase eliminatoria. Crono leggermente superiore al tempo di entrata, che vale un quinto posto. Davanti, fanno meglio Marrit Steenbergen, Hansson e Gasson. In semifinale non riesce a replicarsi la Cocconcelli, che perde la qualificazione. L’olandese Steenbergen si prende il primo crono, superando la svedese Hansson. Terzo tempo per Pickrem.
Bene Ceccon, che si prende la qualificazione, nella stessa disciplina, e anche la finale. Per il dorsista di Schio quinto crono, dietro alla stella nascente Casas, Andrew, Acevedo e Vazaios.
Le finali
Prima finale che vede il tricolore in gara è quella dei 100 stile libero maschile. Alessandro Miressi e Thomas Ceccon protagonisti, non riescono a raggiungere i massimi podi. In particolare, solo Miressi riesce ad andare a medaglia prendendosi il terzo Podio. Vince un pirotecnico Chalmers, subito dietro il francese Grousset. Per Ceccon un buon quinto posto dietro a David Popovic.
Per Alberto Razzetti un quarto posto in finale 200 farfalla, in una gara davvero complicata per l’azzurro che partiva favorito. Non un tempo eccellente, ma una finale velocissima, che vede un grande Chad le Clos imporsi con un nuovo record continentale. Altra medaglia per Noe Ponti, che arriva al terzo posto, mentre argento per Seto.
Nei 100 metri rana, la finale accende le fantasie degli appassionati. Nicolò Martinenghi non riesce a prendere il massimo metallo, ma solo l’argento. Una gara eccezionale, con i big dello stile rana a confronto. Fink, Peaty, Cerasuolo, lo stesso Martinenghi. Il podio infatti ospite dello stile più antico d’Europa, con Fink che prenda l’oro e l’inglese Peaty il bronzo. Per Cerasuolo un sesto posto.
Matteo Ciampi illude nelle qualificazioni della 400 conquistando un secondo crono in fase eliminatoria, ma non riesce a raggiungere un podio in finale. Tempi simili per il romano, che comunque peggiora di un secondo. Sassolini fuori per Smith, che oltre a conquistare la prima posizione, ha anche siglato il record americano.
Nella 4×50 maschile un’ottima medaglia di argento, raggiunta a scapito di un oro perso per soli quattro centesimi. Il quartetto composto da Alessandro Miressi, Leonardo Deplano, Thomas Ceccon e Manuel Frigo si impongono ancora con terzo crono in qualificazione e secondo, appunto, in finale. Frigo pecca solo nel buttare la mano quei centesimi che bastano ad un grande Chalmers per conquistare record continentale e medaglia d’oro. Doppio record asiatico per il Giappone. L’australiano, comunque, nuota con uno split di 20.34.

Kyle Chalmers
Gli highlights della giornata
La mattinata delle finali si apre con la gara regina in versione rosa. Nessuna italiana, ma non meno emozionante per gli amanti del nuoto. Infatti dopo una semifinale che aveva già indicato la via, si conferma una gara competitiva. Vince Emma McKeon con un 50.77 valevole per il nuovo record del campionato. Seguono Haughey e Steenbergen. Non arriva la rimonta di Torri Huske nonostante non partisse tra le favorite. Si confermano, invece, la medaglia d’oro e la Hongkonghese e accorcia il suo crono l’olandese.
Ancora emozioni nella maschile. Infatti, oltre alla medaglia per l’italiano Alessandro Miressi arrivano tre nuovi record. Chalmers, infatti, si impone su tutti con 45.16 valevole per il nuovo record di campionato. Migliora se stesso David Popovici, che sigla record Junior anche in finale. Per Pan nuovo crono record asiatico.
La 200 farfalla vede gli USA imporsi assieme alla padrona di casa Dekkers. Vince Lotero, seguita da Flickers. Squalifica per Ruta Meilutyte.
Una grandissima prestazione nella 4×50 femminile, in cui gli USA e l’Australia si impongono con grandi tempi. Oro per gli States con 1:33.89 che registra nuovo record americano e di campionato. Record continentale anche per l’Australia con 1:34.23.
fonte foto: pagina Facebook World Acquatics (FINA)/Andrea Staccioli