Scrivo queste riflessioni scusandomi, innanzitutto, per la prolungata assenza dovuta a molteplici impegni accademici e artistici, ma nel frattempo si sono susseguiti tali e tanti eventi – dal punto di vista sportivo e non – che gli spunti non possono che arricchire, oggi, un momento di dialogo.
Noi Napoletani siamo istintivi, passionali, spontanei e suggestionabili, per tanto preferisco consegnare i pochi pensieri che seguono prima che la nostra squadra scenda in campo stasera, cos√¨ sono sicuro che lo sguardo (di chi scrive e di chi legge) non potrà essere condizionato più di tanto dalle risposte del terreno di gioco, sempre importanti e suggestive ma, ricordiamolo, a breve scadenza; solo fino al prossimo incontro.
Questo periodo di pausa ha messo in evidenza qualche sconfitta di troppo, e la più cocente non è arrivata n√© dal Borussia n√© dalla Juve; addirittura è peggiore della capitolazione interna col Parma (già parzialmente riscattata, tra l’altro, nella ‘faticata’ trasferta laziale).
La sconfitta grave arriva dalle statistiche nazionali ed investe tutti noi partenopei, la nostra vita, il nostro quotidiano. Napoli ULTIMA nella classifica delle città d’Italia. Il dato riguarda, in senso lato, la vivibilità del luogo, la civiltà dei costumi, la pulizia e il senso civico del contesto, la sicurezza, il lavoro, il livello di degrado etc. etc.
Non ricordo bene il posto in classifica; se non vado errato 107 su 107….Ma è una rimozione che si applica inconsciamente come quando non si ricordano i punti in classifica che condannano la tua squadra alla retrocessione…..tanto va in serie B, chi se ne importa!
Ecco: mentre il Napoli, con tutti le riserve che possiamo – da tifosi – avere nei confronti di De Laurentis e della sua ‘spending review’, si sforza comunque di primeggiare, la nostra Napoli – quella di De Magistris – annega sul fondale di una classifica che ne denuncia ormai ritardi (quasi) incolmabili.
Il buon sindaco farebbe bene a scendere a patti accondiscendenti con la SSC Napoli almeno per quanto riguarda lo stadio; potrebbe cos√¨ sperare di rimanere contagiato da un presidente che, da quando è arrivato, ha comunque garantito un moto ascensionale alla storia di una società (calcistica). De Magistris sarà in grado di imprimere un simile moto alla società (civile) di cui dovrebbe avere cura?
Ho già avuto modo di partecipare ai lettori il mio amaro disincanto nei confronti dei troppi difetti che, spesso, NOI napoletani rivendichiamo come costumi, modi di essere, comportamenti; stavolta però mi sento di dire che, forse, le istituzioni dovrebbero dimostrare una maggiore competenza, un diverso impegno e uno sguardo d’insieme più onesto e consapevole sulla città: con meno America’s Cup e più attenzione al sociale, con meno enfasi retorica e più sostanza.
La politica napoletana sta operando come il Napoli che comprò Edmundo: una specie di Coppa America del calcio; tanto fumo negli occhi, e Napoli in serie B.
Se Napoli, se la MIA Napoli deve essere cos√¨, allora preferisco eleggere sindaco De Laurentis! Che, forse, non mi farà vincere lo scudetto delle città (quello calcistico mi auguro di s√¨!), ma con una certa oculatezza ed una visione onesta e concreta delle cose mi farà partecipare a qualche Champions; senza fumo negli occhi ed illusioni, come quando l’abbiamo fatto con giocatori non trascendentali (Aronica, Cannavaro), ma senza trucchi e sapendo chi eravamo: Napoli e il Napoli.
Croce, anni fa, parafrasando tradizioni che risalgono al Quattrocento e al Cinquecento, e che incontravano nei secoli anche il sostegno (non si sa quanto autentico) di un grande tedesco come Goethe, descriveva Napoli come un “Paradiso abitato da diavoli”, con un misto di amara ironia e di rassegnata analisi socio-antropologica.
Beh, oggi mi sento di scrivere che noi saremo anche diavolacci (e nessuno ce lo toglie) ma i diavoli veri forse sono quelli al comando di questo povero paradiso smarrito.
Leonardo Acone
docente di letteratura italiana e di letteratura per l’infanzia presso l’Università degli Studi di Salerno