Lo scorso anno, durante il corso della premiazione de’ “Gli Altri Oscars”, presentati da Nello Odierna con la collaborazione della nostra redazione, Ciro Blando aveva difatti annunciato il suo addio alle cariche dirigenziali societarie, ritirando difatti il premio alla carriera. La voglia del campo da calcio, però è un vizio da cui difficilmente riesci ad allontanarti, specie per chi come il dirigente oplontino ha vissuto questo sport come una seconda famiglia. Da qui l’idea di non abbandonare definitivamente, ma restare vicino al calcio giocato ricoprendo il ruolo di Commissario di Campo.
Una notizia che ha suscitato il nostro interesse e quindi abbiamo contattato l’ex dirigente di Torre Annunziata – “Vero adesso non lavoro più per le società calcistiche, ma le seguo dal campo. Prima dello stop forzato diciamo che impegnavo i miei weekend assumendo le vesti del commissario di campo, un ruolo inedito per me. Diciamo che mi diverto così ora”. – Esordisce Blando, che poi prosegue – “Stare lontano dal calcio non è facile, mi sarei sentito come un leone in gabbia“. – L’ex direttore di Savoia e Bojano parla della situazione attuale – “Il clima non è dei migliori, questo virus ci ha danneggiati nel personale, stare chiusi in casa è dura per tutti, però vedo che la situazione sembra che stia migliorando, quindi speriamo bene”. – Un pensiero ai campionati dilettantistici, in cui per anni si è confrontato – “Credo che sia difficile la ripresa. Certo è sempre bello giocare, ma penso che allo stato attuale è meglio rinunciare per evitare qualcosa di peggio. Ricordiamo che i calciatori hanno anche delle famiglie e visto che in queste categorie non ci sono particolari interessi economici come nei professionisti, meglio chiudere qui il discorso stagione. Sarà poi il Comitato Regionale a prendere le decisioni, allineandosi al pensiero della Lega Nazionale Dilettanti, a cui è direttamente collegato”.
Da uomo di campo la testa va sempre li – “Non vi nascondo che se qualora arrivasse una chiamata per un progetto serio potrei tentennare, valutando un mio rientro”. – Ciro Blando ha anche una proposta da lanciare per le composizioni delle squadre, in chiave under – “Ho una proposta che coinvolge le società dilettantistiche campane per l’utilizzo dei giovani calciatori. In pratica sarebbe quello di ridurre il numero degli under da tre a due, studiando l’ipotesi di considerare l’età complessiva dei giocatori in distinta, introducendo un tetto massimo e valutando incentivi alle società che schierano squadre con età media più bassa. In questo modo si possono valorizzare tanti giovani calciatori. Chiaramente non dico di adottarla nell’immediato, ma prima fare una sperimentazione per valutare gli eventuali aspetti positivi e anche quelli negativi. Il Comitato Regionale si è sempre mostrato vicino alle realtà calcistiche campane, magari potrebbe prendere in considerazione questa mia proposta”. – Una proposta interessante, ma Blando chiude così – “Ora però, pensiamo prima ad uscire da questa situazione, ma abbiamo l’opportunità di rinnovare il calcio italiano, spero che dai vertici calcistici e fino ai dilettanti si abbia questo sentimento, non perdiamo l’occasione”.
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