Juve Stabia. Caserta: “Protocollo poco chiaro, il calcio non è una priorità”

La morsa del Coronavirus, seppur in leggero calo, non accenna ad allentarsi. Questa brutta e spietata epidemia continua a scagliarsi con fare cinico sull’intero globo terrestre, ma sopratutto sulla popolazione italiana. Infatti, sono state molteplici le nazioni costrette ad assumere misure stringenti, sospendono ogni tipo di attività, comprese quelle sportive.

A parlare di questo periodo di grande emergenza è stato proprio il tecnico della Juve Stabia, Fabio Caserta. Il mister dei gialloblù quest’oggi ha parlato in diretta Instagram ai microfoni ufficiali della stessa società termale: “Stiamo aspettando il nuovo Decreto, sopratutto per capire se ci sarà la possibilità di ricominciare a giocare o meno. La situazione che stiamo vivendo è brutta e molto delicata, si fa davvero fatica a vedere un futuro roseo. Speriamo tutti di poter ritornare alla vita normale. Stare lontano dalle cose che ami fa male, stiamo soffrendo tutti”.

Il Coronavirus continua a diffondersi, facendo vistose vittime, oltre ad innumerevoli contagiati. Tra i tanti colpiti dal Covid-19 c’è anche l’infermiere Carlo Balzamo dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. L’operatore sanitario ha contatto il brutto virus e di seguito contagiato la sua famiglia a causa della sua forte devozione per il lavoro presso il nosocomio stabiese. Una storia che ha toccato nel profondo lo stesso presidente dei gialloblù, Andrea Langella. Il patron, infatti, ha deciso di far sentire il proprio sostengo all’infermiere stabiese donandogli un abbonamento in tribuna per il prossimo campionato della Juve Stabia. Il tecnico dei gialloblù ha voluto esprimere un suo pensiero su tutte le vittime: “Innanzitutto non dobbiamo fare distinzioni tra Nord e Sud, come qualche scemo fa. In questo momento siamo tutti in difficoltà. Noi magari siamo stati forse più fortunati nel gestire la cosa. Magari siamo riusciti a rispettare un po’ più le regole imposte dal Governo. Dobbiamo stare vicini a tutte le persone che hanno perso i propri cari e alla gente deceduta per questo brutto virus. Bisogna che stiamo tutti uniti, come una grande famiglia”.

Nonostante lo stop forzato dalle attività, la Juve Stabia non cala di concentrazione, proseguendo il proprio programma di lavoro da casa, così da mantenere una condizione fisica quantomeno consona. Le vespe si allenano senza sosta. Lo staff tecnico e sanitario di Fabio Caserta, ma in particolar modo il preparatore atletico prof. Raffaele La Penna e l’addetto al recupero degli infortunati Roberto Rippa, continuano a monitorare e a guidare la squadra via Skype. In tal senso, il mister gialloblù si è espresso così: “Ho la fortuna di avere due prof, La Penna e Rippa, di grande livello. Stanno seguendo loro i ragazzi nel programma di lavoro perché quando non è una cosa relativa alle situazioni da campo io posso fare ben poco. Entrambi mi mandano il protocollo di lavoro giornaliero. Ho trovato da parte dei ragazzi una grande disponibilità nello stare a casa e seguire un programma con tanta voglia ed intensità. I due prof stanno facendo un lavoro eccelso. La squadra si sta allenando molto bene, a conferma ancora una volta della loro grande professionalità. Lavorano con la speranza di tornare un giorno alla normalità”.

Mister Fabio Caserta esprime la sua opinione anche sul protocollo stilato per l’eventuale ripresa dei campionati: “Un protocollo vero e proprio non c’è ancora. Anche loro non sanno come fare e cosa fare. Io mi metto nei loro panni e non è facile prendere una scelta così difficile perché abbiamo ancora tanti casi in tutta Italia. Le misure che vogliono attuare sono ostiche per tutte le società, anche per quelle di Serie A che sono minuti di centri sportivi. Io penso alla B e la vedo una cosa molto complicata. Dobbiamo metterci in testa che non sarà tutto come prima, almeno per i primi mesi. Finché non verrà fuori un vaccino dobbiamo convivere con questo virus. Non dobbiamo pensare che tra 2/3 mesi è già tutto finito e che non ci saranno poi contagi. Ripeto, non è così facile iniziare con i protocolli che vogliono attuare. Io mi sono fatto un’idea di come dovremo fare. La squadra innanzitutto deve stare in ritiro isolata per 1/2 mesi, dall’inizio fino a fine campionato. Non possiamo pensare solo al campo, fare l’allenamento e andare a casa. Quando torni, almeno come dicono loro, dovresti fare il tampone. E la domanda che mi chiedo è ‘Come fai a fare il tampone ad una rosa di 40/50 persone ogni tre giorni?’. Quindi, se ci sono i presupposti per iniziare bene, ma con la massima sicurezza. Con questo protocollo sarebbe un danno economico anche per le società. In ritiro per due mesi significa che devi prendere un albergo solo per te. Oltre alla rosa, ci saranno almeno tre addetti che si occuperanno dell’alimentazione della squadra e altro. Poi questi tornano a casa o devono rimanere per due mesi insieme alla squadra?. Altro punto di domanda è come ti sposti? Con il pullman? Quindi c’è bisogno di un altro addetto. È una questione molto complicata. Bisogna avere le idee molto chiare per ripartire. Questo sarà difficile anche per le squadre di Serie A. Io credo che questo problema ce lo porteremo anche per il prossimo anno. Perché finché non ci sarà un vaccino bisogna conviverci. I disagi nazionali sono innumerevoli a causa di questo virus e il calcio deve essere l’ultimo problema. Devono ripartire prima le industrie le attività commerciali. Non è una situazione facile. Nel caso in cui i campionati non dovessero finire, sarebbe proprio un bel casino. La soluzione migliore sarebbe iniziare e finire questo campionato. Per me il problema del campionato successivo non c’è e io non me lo pongo neanche. Anche se inizi il prossimo anno a fine settembre, ce la fai a chiudere la stagione. Il discorso dei contratti in scadenza è una stupidaggine perché si prorogano. Chiudere la stagione consentirebbe alle squadre di avviare la stagione successiva con i verdetti sul campo. Capisco che il motivo per cui la Lega e la UEFA vogliono riprendere i campionati a tutti i costi. Tornando a giocare si eviterebbero tanti tipi di problemi. Nono so in Serie C come faranno”.

Infine, mister Fabio Caserta tiene a fare un saluto alla tifoseria gialloblù e a tutto il popolo di stabiese: “Mando un grande abbraccio a tutti i supporter della Juve Stabia e ai cittadini di Castellammare, con l’augurio di ritrovarci presto nel caldo Romeo Menti che è sempre stato il nostro dodicesimo uomo in campo. Adesso però ci vuole ancora pazienza e quindi restiamo a casa, rispettando le disposizione che ci vengono imposte”.

 

 

Nunzio Marrazzo (Ph Antonio Gargiulo)