Juve Stabia. Andrea Dini a 360°: “Grande crescita, pronto a restare”

Alla fine della stagione il portiere della Juve Stabia, Andrea Dini, ha fatto alla nostra redazione un bilancio dell’annata, dando uno sguardo al futuro ormai prossimo.

Da dove nasce la scelta della Juve Stabia?
“La scelta della Juve Stabia nasce a gennaio: è arrivata una richiesta e non ho esitato a dire di sì, perché comunque ho sempre apprezzato la piazza, la tifoseria ed il club e non ci ho pensato neanche la secondo volta, accettando subito”.

Che stagione è stata per la squadra e che voto ti dai a livello personale?
“È stata una grande stagione di crescita, dove ci sono stati alti e bassi. Una stagione intensa, molto stimolante e la squadra alla fine l’ha conclusa bene. Sono convinto che il potenziale di questa squadra non è venuto fuori fino in fondo e secondo me potevamo fare molto ma molto meglio perchè la squadra è molto forte”.

Sensazioni su questa esperienza, su questa piazza?
“Questa stagione mi ha fatto crescere tanto, per me è stata molto importante. Purtroppo non abbiamo ottenuto la qualificazione ai play off, ma a livello personale sono contento di come mi sono trovato, di come sono stato accolto, di quello che ho vissuto e della gente che avevamo intorno. E’ stata una bella esperienza”.

Il matrimonio con la Juve Stabia può continuare?
“Sono in scadenza il 30 giugno, da parte mia c’è la volontà ma bisogna vedere anche cosa deciderà la società e i progetti del nuovo direttore e del nuovo allenatore. C’è la volontà di restare, dobbiamo parlarne”.

Quale è stata la tua esperienza più formante e quale la più simile a questa a Castellammare?
“Nella mia vita tutte l’esperienze mi hanno lasciato qualcosa dalle più belle alle più brutte. Ogni stagione è stata importante perché ha aggiunto qualcosa al mio bagaglio e sono contento di questo”.

Con chi ha stretto più il legame personale e che gruppo è stato questo?
“La Juve Stabia era una famiglia perché da quando sono arrivato ho capito subito l’importanza che c’era nel gruppo, c’era un clima ideale per lavorare, per stare tranquilli. E’ stata un’esperienza bella anche per questo, eravamo un gruppo che ci permetteva di lavorava bene, dove tutti andavano dalla stessa parte e dove ci si aiutava l’uno con l’altro: si era pronti a darsi forza a vicenda e questo penso sia la cosa più importante al di là dei risultati”.

Cosa ti senti di dire ai tifosi?
“Ai tifosi posso solo dire grazie, perché anche nei momenti più difficili hanno saputo sostenerci e aiutarci con delle parole di stimolo. Sono contento di questo, perché ho visto un tifo attaccato alla maglia, alla società e ai giocatori, cosa non sempre scontata. Mi è piaciuto molto questo e mi rimarrà per sempre dentro, perché credo che società, tifosi e squadra devono essere in simbiosi e non l’uno contro l’altro, solo così si ottengono i risultati sperati”.

Il momento o la parata che più ti porti dietro da questa stagione?
“Non c’è un momento bello o una parata più bella, ma c’è sicuramente l’esordio, la prima partita con una bella vittoria. Se ti devo dire un momento che mi è rimasto impresso, è stato l’esordio a Castellammare contro il Foggia e poi l’ultima col Francavilla”.

Hai già progetti futuri anche extracampo?
“Progetti extra campo in questo momento non ne ho, penso solo a staccare un po’ la spina per ricaricare le pile, anche perché la stagione è stata abbastanza intensa. Ora mi godo un po’ di riposo per ributtarmi poi sotto con il lavoro perché sicuramente credo che ogni stagione deve essere migliore di quella passata, quindi il prossimo anno devo far in modo che la stagione sia più importante di questa per mettere un altro tassello alla mia carriera e crescere ancora”.