La vittoria dell’Europeo è la ciliegina sulla torta della stagione strepitosa di Jorge Luiz Frello Filho, in arte Jorginho. Se gli azzurri sono tornati sul tetto d’Europa è anche grazie a lui, proprio quel centrocampista che aveva alzato la Champions League appena 43 giorni, non un trofeo a caso. Pensare ad un’Italia senza Jorginho è impossibile, un giocatore capace di mantenere una media altissime in Euro 2020, senza mai sbagliare una partita, poco vale l’errore dal dischetto in finale. Se andiamo a soffermarci sulle sue statistiche nel cammino europeo, lo troviamo ai vertici per chilometri percorsi, palloni toccati, tackle vinte e passaggi intercettati agli avversari. Un centrocampista universale, che con il pallone tra i piedi gioca come vuole e con disinvoltura.
PALLONE D’ORO PERCHE’? – Si ma cosa vogliamo dire? Tra qualche mese ci sarà l’assegnazione del Pallone d’Oro, titolo che nella passata stagione non fu assegnato da France Football e che avrebbe meritato Robert Lewandowski. I precedenti giocherebbero a favore di Jorginho, basti pensare che Platini nell 1984, Van basten nel 1988, Sammer nel 1996 e Cristiano Ronaldo nel 2016 avevano “trionfato in estate”. Certo, non mancano certo le eccezioni, come quando vinsero gli Europei Danimarca e Grecia, anni in cui rispettivamente il premio fu assegnato ancora Van Basten e a Shevkenko.
Ma osservando i criteri di France Football, indicati nell’articolo 9 del regolamento. L’assegnazione del riconoscimento individuale si basa su quattro criteri principali:
- Tutte le prestazioni individuali e di squadra durante l’anno preso in considerazione;
- Valore del giocatore (talento e fair play);
- Carriera;
- Personalità e carisma.
Tutti elementi che ben si sposano con le caratteristiche di Jorginho, che a quasi trent’anni si trova al pieno della maturità calcistica, ma non sembra smettere di crescere come calciatore. Dopo l’addio da Napoli, dove era un elemento imprescindibile del gioco di Maurizio Sarri, sono arrivate prima l’Europa League, proprio col già citato Sarri, e successivamente la Champions League con Tuchel. Tutto condito da prestazione sontuose. Armonia e geometria sul terreno gioco, personalità e carisma da vendere, ma anche fredezza, un giocatore che ha vissuto un’evoluzione progressiva e costante, che incarna i quattro criteri principali succitati, l’identikit del prossimo Pallone d’Oro.
I CONCORRENTI – Tra i candidati al trofeo di France Football possiamo annoverare Kai Havertz, compagno di squadra di Jorginho al Chelsea, Romelu Lukaku, Kevin De Bruyne e gli inglesi Sterling e Kane. Dal sudamerica la voce che arriva è quella del solito Messi, che ha conquistato la Coppa America con l’Argentina, più defilato, invece Neymar. Diverso il discorso dei francesi Pogba, Benzema e Mbappè, che pagano la brutta figura dei Blues agli Europei, un’eliminazione che va travolgere anche N’golo Kantè, tra i più accreditati prima dell’inizio della competizione.