Jeet Kune Do. Oggi molti maestri e pochissimi allievi

Quando ho cominciato a praticare il Jeet Kune Do, nel lontano 1999, fare l’istruttore era tutta un’altra cosa. Non voglio dire che fosse facile, non lo è mai, ma la figura dell’istruttore era molto più avvantaggiata. Non c’era youtube, facebook, wikipedia e tutte le altre fonti di informazione e filmati che ci sono oggi e l’unica testimonianza sulle arti marziali insegnate che avevamo era quella del maestro di Karate/Kung Fu, autoritario, saggio, inflessibile ed inarrivabile, che avevamo visto al cinema ed in tv e cos√¨ noi ci rapportavamo al nostro istruttore di Jkd. Quando facevamo lezione, lo guardavamo con un misto di rispetto e timore quasi come se avessimo di fronte Bruce Lee in persona. Non sono mai stato un sostenitore di questa forma di sudditanza psicologica e non lo sarò mai, il maestro e’ una persona con i suoi pregi e difetti, ma forse prima il lavoro di un maestro era valutato con maggiore serietà e rispetto. Oggi qualunque pischellino campione del mondo di onanismo può mettersi su internet e spararsi 2 ore di fila di filmati e forum, impararli a memoria, fare il confronto con quello che impara (nella migliore delle ipotesi) in palestra e magari poi sentirsi anche superiore al suo maestro (che ha imparato ciò che sa con la pratica e gli errori) sentendosi libero di fargli anche da consulente tecnico (dopo ben 2 mesi di pratica dell’arte marziale in questione). Il più delle volte questa persona molla dopo 6 mesi per passare a qualcosa di più stimolante e più rapido da apprendere.
Il guaio della rete e’ che rende tutto più veloce ed a portata di mano, cos√¨, quando scopriamo che l’arte marziale non lo è (ci vogliono anni per capire il perch√© delle cose e poi saperle applicare), lasciamo perdere. Non mi esprimo neppure riguardo a coloro che dopo aver visto qualche filmatino su youtube si sentono Ip Man…
In conclusione, se mi guardo intorno oggi, vedo molti maestri e pochissimi allievi.

Francesco Scognamiglio