Italia-Svezia 0-0. Il cuore non basta, niente Russia per gli azzurri

Ci hanno provato in tutti i modi gli uomini di Ventura per ribaltare il risultato; gli svedesi non ci provano nemmeno a giocare a calcio, se non nei primi 15-20 minuti. Ma il calcio è uno sport in cui mai niente è scontato, e lo dimostra questa sera premiando la Svezia che si qualifica al Mondiale del 2018 buttando fuori l’Italia, che salta un campionato del mondo dopo quasi 60 anni. Questo è solo il punto esclamativo sulla situazione in cui si trova il calcio italiano in questi anni, una situazione che diventa sempre più grave, che ci distacca sempre di più dalle altre realtà europee. Nonostante tutto, stasera gli azzurri non hanno mai mollato, monopolizzando il secondo tempo in cui gli avversari si sono limitati ad allontanare ogni pallone recuperato. Le occasioni più grandi per l’Italia capitano tutte nel secondo tempo, specie nei minuti finali con Immobile ed El Shaarawy, senza contare la clamorosa palla gol capitata sulla testa di Parolo. Nota positiva della serata senza dubbio il centrocampista Jorginho, che come di consueto risulta essere sempre lucido nello smistare i palloni e a verticalizzare per gli attaccanti che tuttavia non hanno mai la forza di battere a rete.
Da segnalare più di una situazione dubbia in area di rigore, con gli azzurri che reclamano a più riprese dei possibili calci di rigore mai fischiati dall’arbitro. Discutibile forse la scelta di Ventura di mandare in campo Bernardeschi come ultimo cambio invece di Insigne, che sta facendo sicuramente molto bene nel Napoli di Sarri. Si parlerà sicuramente molto del ct della Nazionale in questi giorni, in fin dei conti schierare una formazione sperimentale nella partita più importante dell’anno è ben più di un cosiddetto “rischio del mestiere”; in conclusione, niente Mondiale per l’Italia, in quello che è stato definito dal presidente Tavecchio come “l’apocalisse”.

Ferdinando Gagliotti