“Azzurri in finale in Brasile? Può succedere. Sicuramente non sara’ facile, ma credo sia possibile. Per potenziale umano e bagaglio tecnico, l’Italia e’ senza alcun dubbio una delle squadre che puo’ arrivare in finale, poi dipende sempre dallo stato di forma dei giocatori al termine di una stagione lunga e faticosa”. Lo ha detto Roberto Donadoni in un’intervista concessa al sito della Fifa. Sulla panchina della Nazionale azzurra lui c’e’ stato.
Un’avventura di due anni, nel biennio dopo il trionfo ai Mondiali di Berlino con Lippi ct. La sua esperienza si chiuse ai quarti di Euro2008 quando la Spagna, che poi avrebbe vinto tutto quello che c’era da vincere, elimino’ gli azzurri ai rigori. “Per me e’ stato un grande privilegio guidare l’Italia – spiega Donadoni -, una parentesi importante, significativa e positiva per la mia carriera, sono molto orgoglioso di avere avuto questa opportunita’. Lasciai la Nazionale al secondo posto del ranking Fifa e questo e’ il segnale che abbiamo lavorato bene”. Adesso sulla panchina della Nazionale c’e’ Prandelli, la sua Italia e’ arrivata seconda agli Europei del 2012 e si presenta ai Mondiali del 2014 con buone credenziali. Tra i 23 di Prandelli potrebbero trovare posto anche due del Parma allenato da Donadoni, e cioe’ Marco Parolo e Gabriel Paletta, oltre ad Antonio Cassanoche pero’ il sito della Fifa non cita. “Le loro convocazioni in queste ultime partite sono state motivo di soddisfazione per tutto il Parma e in special modo per loro – commenta Donadoni – Come allenatore spero di trasmettere ai miei giocatori tutto quello che ho imparato da calciatore e vedere che alcuni di loro fanno parte della Nazionale mi da’ ancora piu’ energia e forza per affrontare il mio lavoro”.
Donadoni parla anche del momento del calcio italiano che ultimamente, secondo la Fifa, propone un gioco piu’ offensivo, non solo nei club ma anche in Nazionale. “Una crescita che mi piace molto – commenta l’ex ct – Conosco bene Cesare Prandelli, ho giocato con lui nell’Atalanta, e’ una persona di grande esperienza che ha un’idea di calcio che io condivido e che gli permette di ottenere buoni risultati. Non e’ facile dare una mentalita’ positiva alla propria squadra, richiede molto tempo e infatti non tutti i club in Italia hanno cambiato filosofia, ma sono convinto che arrivera’ anche per loro questo momento”.
A proposito di club, il Parma sta facendo benissimo e la Fifa chiede a Donadoni se la societa’ non stia tornando ai livelli degli anni ’90. “Non credo che il Parma possa tornare alla dimensione che aveva nel miglior periodo della sua storia. La societa’ ha investito molto, ma e’ evidente che bisognerebbe puntare sui giocatori piu’ importanti che sono sempre piu’ cari”. E intanto lui fa miracoli e tutta Parma sogna l’Europa. AGI