Inzaghi nuovo “re” del Vigorito. Il rewind dei primi sei mesi nel Sannio.

Ormai trovare le parole per questo Benevento è impresa ardua. Una squadra che domina ogni partita, che guadagna sulle inseguitrici anche quando non porta a casa l’intera posta in palio.

I meriti sono senza ombra di dubbio della società che ha saputo cambiare poco e tenere l’ossatura della stagione precedente, non certo positiva. Ma il merito più grande va attributo a un impavido condottiero: Pippo Inzaghi. Arrivato in estate tra l’entusiasmo per la fama di un uomo che in bacheca ha, tra gli trofei una coppa del mondo .

Ma non mancavano i dubbi per i precedenti in panchina, dubbi che si infittivano dopo la brutta sconfitta di coppa Italia contro il Monza. Eppure il Benevento reagisce e iniza la sua cavalcata verso la vetta. La sconfitta di Pescara, l’unica in 22 giornate non sembra minare le certezze di una squadra che è unita per un unico obiettivo. Il Benevento mette il turbo, il divario con le altre diventa imbarazzante in termini di punti e i record sono sempre di più.

Il Benevento fa meglio di Juventus e Sassuolo, non si ferma più e per mister Inzaghi arriva il definitivo riscatto. 6 mesi di lavoro, sudore e ricerca della giusta quadra. 6 mesi per riportare il Benevento dove merita. 6 mesi in cui mister Inzaghi è tornato “re”, stavolta al “Vigorito”. Una fiducia incondizionata da parte di Oreste Vigorito. Proprio colui che ha fatto di tutto per portare SuperPippo sulla panchina del suo Benevento, un presidente che ieri, con grande premura ha scherzato per distendere l’animo inquieto del suo mister. Un “Tranquillo che l’esonero è lontano” che è s√¨ una battuta ma che mostra tutta la fiducia nel tecnico.

E allora sarà ancora il campo a dire dove può arrivare la nave del condottiero Pippo Inzaghi. La Serie A lo aspetta, ma ci sono ancora 15 battaglie, da combattere spalla a spalla con i suoi uomini come se fosse ancora in campo. Ancora parola al campo, come sempre sommo giudice di uno sport incantevole.