Inter. Inzaghi riabbraccia Caicedo: “Voglio fare bene”

FC Internazionale Milano comunica di aver trovato un accordo con il Genoa per il trasferimento del calciatore Felipe Salvador Caicedo Corozo.

L’attaccante ecuadoriano arriva in nerazzurro in prestito fino al 30 giugno 2022.

Guayaquil, la chiamano la Perla del Pacifico. Parte da lì, dall’Ecuador, il giro del mondo di Felipe Caicedo. Classe 1988, sulla valigia tanti adesivi: Svizzera, Inghilterra, Portogallo, Spagna, Russia, Emirati Arabi, Italia.

Tante tappe, con un punto di partenza: il barrio di Guasmo, in quella città ora meta turistica e molto florida, ma che all’epoca offriva poco: e allora, senza scarpe, Felipe giocava a pallone per strada. Il ricordo di quell’infanzia difficile Felipe Caicedo ce l’ha tatuato sulla pelle: una lacrima, che ricorda i sacrifici dei suoi genitori, ma anche l’orgoglio di una famiglia unita.

Pensate a quanti bambini vogliono diventare calciatori professionisti e quante siano le differenti vie per arrivare o per vedere quel sogno infrangersi. Felipe ci provò a 15 anni, partecipando a un reality calcistico: lo vinse e si garantì uno stage Boca Juniors. Il programma si chiamava “Camino a la Gloria”. E se la gloria è difficile da raggiungere, il cammino, si sa, è lungo.

Dalle squadre della sua città a Basilea. Un cambio di vita, di prospettive. Cambia tutto, dall’Ecuador alla Svizzera. Inseguire il sogno, a dispetto della nostalgia. La carriera di Felipe si riempie di esperienze, più o meno positive: il Manchester City, poi Sporting Lisbona, Malaga, Levante. E ancora: Mosca, la Russia, il freddo e un nuovo campionato, poi gli Emirati Arabi, di nuovo la Spagna e infine l’Italia, con l’approdo alla Lazio.

Caicedo è entrato da subito nei cuori dei tifosi biancocelesti, rivisitando anche il concetto di “zona Cesarini”, trasformata in “zona Caicedo”: dei 33 gol segnati con la maglia della Lazio, 6 sono arrivati oltre il 90’, in totale 9 reti dopo l’80’ di gioco. Ci crede sempre, fino alla fine. E tra i successi con la maglia della Lazio, con Simone Inzaghi allenatore, c’è anche una Coppa Italia in cui, con un lancio, mandò in porta il ‘Tucu’ Correa per il trionfo finale. Facce note, facce amiche.

Nella sua carriera anche 22 reti con la maglia della nazionale dell’Ecuador, compresa una doppietta contro il Brasile nel 2011. È il sesto miglior marcatore della storia della nazionale eucadoregna.

Il suo arrivo in nerazzurro aggiunge alla famiglia dell’Inter un’altra nazione rappresentata dai suoi giocatori.  Caicedo è il primo ecuadoriano della storia del Club, portando a 50 il conto delle nazioni rappresentate dai calciatori che sono andati in panchina almeno una volta con l’Inter in gare ufficiali.

È il momento di aggiungere un altro adesivo alla valigia di Felipe: quello nerazzurro.

Caicedo alla firma del contratto

Caicedo alla firma del contratto

C’è un mix di emozione, felicità e voglia di mettersi a disposizione della squadra nelle prime parole di Felipe Caicedo da calciatore dell’Inter. L’attaccante ecuadoriano ha raccontato le sue sensazioni ai microfoni di Inter TV:

Quanto sei emozionato di essere qui e cosa rappresenta per te l’Inter?

“Sono molto emozionato, voglio fare bene, ringrazio prima di tutto Mister Inzaghi che ha fatto di tutto per avermi qui. Sono molto contento e non vedo l’ora di cominciare ad allenarmi e a giocare con l’Inter, sono molto orgoglioso di poter rappresentare il mio Paese ed essere il primo giocatore ecuadoriano qui all’Inter. Sono molto contento e mi aspetto di fare bene”.

Ritrovi mister Inzaghi con cui hai lavorato quattro anni alla Lazio: quanta voglia hai di tornare a lavorare con lui e quanto è stato importante il Mister nella scelta di venire qui all’Inter?

“Ho lavorato con lui quattro anni alla Lazio e ora lo ritrovo qui all’Inter. È stato molto importante, mi ha convinto subito quindi lo ringrazio e non vedo l’ora di cominciare ad allenarmi con lui”.

Hai già parlato con qualcuno dei nuovi compagni? Correa, ti ha raccontato cosa significa vestire la maglia dell’Inter?

“Sì ho parlato con il “Tucu” e mi ha fatto capire tutto, non vedo l’ora di rivedere anche lui, lo aspetto, è stato mio compagno per tre anni alla Lazio quindi anche lui mi stava mancando un po’ e sono contento di ritrovarlo”.

Nei tuoi anni alla Lazio ti sei distinto anche per la tua capacità di segnare gol decisivi nei minuti finali della partita, ben 6 dopo il 90’, una caratteristica che condividi con l’Inter che nell’ultimo mese ha vinto tre partite così, sembra che tu sia arrivato nel posto giusto…

“Speriamo di sì, speriamo bene. Lavoro per quello, quindi speriamo ma se i gol arrivassero prima del 90’ sarebbe anche meglio!”

Hai un messaggio per i tuoi nuovi tifosi nerazzurri?

“Ringrazio tutti! Voglio cominciare subito a lavorare, #ForzaInter!”