“Mi è stato offerto di guidare la nazionale inglese, non ci ho pensato su 10 secondi, non c’era una possibilità su un milione che allenassi l’Inghilterra. Ho pensato a come avrei fatto poi a rientrare in Scozia”. E’ uno dei retroscena della lunga e vincente carriera di Alex Ferguson raccontati dallo stesso ex tecnico del Manchester United nel libro ‘La mia autobiografia’ che uscirà nelle librerie il prossimo 24 ottobre. Nel volume il tecnico 71enne, per 26 anni alla guida dello United, racconta di esser stato contattato due volte per guidare la Nazionale dei tre leoni, la prima nel 1999 prima che venisse scelto Kevin Keegan, e ancora nel 2001 quando alla guida dell’Inghilterra venne scelto Sven Goran Eriksson. Nel volume Ferguson, che ha guidato in carriera anche l’Aberdeen e la Scozia ai mondiali del 1986, non ha mancato di criticare alcuni suoi ex calciatori a partire dall’ex capitano dei Red Devils, Roy Keane: “La lingua più selvaggia mai vista”. Un pensiero c’è anche per David Beckham, lo ‘spice boy’ che secondo Sir Alex è “l’unico giocatore mai allenato che fosse più interessato alla sua fama che non al campo di gioco”. Ferguson conferma anche la richiesta di esser ceduto da parte di Wayne Rooney. Frecciate anche per i rivali di Liverpool, a partire dal capitano Steven Gerrard surclassato, a detta di Ferguson, dai suoi centrocampisti Keane e Paul Scholes. Per quanto riguarda il Chelsea, nel libro dei cattivi di ‘Sir Alex’ c’è Frank Lampard bollato come un “un calciatore non di caratura internazionale”.
(Adnkronos)