Gladiator, la “cura Martino” ha stravolto il percorso: riviviamo le sue tappe

Il Gladiator ha raggiunto l’obiettivo che qualche mese fa sembrava un’utopia agli occhi di molti e l’ha fatto attraverso degli argomenti, con delle idee di gioco ben precise: ha lavorato duro, ha creduto di potercela fare e alla fine ha festeggiato quella che è stata una salvezza meritata sul campo.

E pensare che a febbraio i sammaritani erano sprofondati negli abissi della classifica, con una vittoria che mancava da tre mesi e con tante batoste inghiottite in trasferta ma non solo, perchè lo 0-6 casalingo subito col Latina del 21 febbraio si fece sentire sul groppone, eccome se si fece sentire. Ma con i laziali è stato anche l’esordio in panchina di Alessio Martino, tecnico arrivato a Santa Maria Capua Vetere tra lo scetticismo generale. Quel giorno i nerazzurri uscirono dal campo con le ossa rotte, è vero, ma è da lí che è iniziato il percorso che alla fine ha premiato il lavoro dell’ex tecnico della Gelbison. La salvezza è stato un progetto prima ideato, poi ben svolto e alla fine salvato con la spunta verde nel taccuino che l’allenatore porta sempre con sè sul prato verde. Dopo il Latina sono arrivate però altre due sconfitte, stavolta con Carbonia ed Afragolese (ma in cui Maraucci e compagni giá fecero vedere enormi passi avanti in termini di gestione), poi il pari ad Arzachena e, finalmente, la vittoria soffertissima col Formia, che mancava da tantissimo e che ha dato ossigeno e speranza alla “cura Martino”. Dopodichè sono arrivate altre due sconfitte prima che il Gladiator ha spiccasse il suo volo, iniziato con lo 0-0 interno col Savoia: da lí sono arrivati ben nove risultati utili consecutivi e 19 punti.

La famiglia Aveta ci ha visto giusto, la “cura Martino” ha funzionato. Perchè ha preso un Gladiator con 14 punti e l’ha portato a salvarsi con 37 punti. Ha preso una squadra svuotata, senza passione, e l’ha trasformata gara dopo gara, prima in un gruppo coeso e poi in una squadra con delle idee di gioco, che gli hanno permesso di espugnare anche campi ostici come quello di Nola, di Artena e non solo. Adesso Martino ha guadagnato la fiducia dalla piazza, che spera di iniziare un progetto fruttuoso e che porti a tante altre gioie come quelle vissute mercoledí sera.