Napoli sede di partenza e arrivo della sesta tappa, lunga 162 km, molto mossa e articolata. Maglia rosa sempre sulle spalle di Leknessund, da valutare le condizioni di Evenepoel e Roglic dopo le cadute nella frazione di ieri. Giornata tranquilla, finora, per Andreas Leknessund che, prima della partenza a Napoli ha mangiato anche una pizza! Il norvegese (nato a Tromsø il 21 maggio del 1999) corre per il Team DSM. Nel 2020 è stato campione europeo a cronometro Under-23. Lo scorso anno si è imposto nella 2ª tappa del Giro di Svizzera. Per la prima volta indossa la maglia rosa. Prima di lui solo Knut Knudsen (2 tappe nel 1975 ed una nel 1981).
È stato leader in una gara italiana nel Giro del Friuli del 2020: vinse la tappa di Buja (il paese di Alessandro de Marchi e Jonathan Milan) e poi la classifica finale. Tappa molto mossa e articolata nell’intero percorso caratterizzata da numerosissime curve e saliscendi. Prima parte ad anello attorno al Vesuvio quasi ininterrottamente su strade cittadine con alcuni attraversamenti con ostacoli e tre passaggi a livello. Si scala in seguito il Valico di Chiunzi per scendere sulla costiera Amalfitana che viene percorsa fino a Sorrento. Segue un tratto finale interamente cittadino in un susseguirsi di centri abitati senza soluzione di continuità. Fondo stradale buono con lunghi tratti di pavé in porfido in stato discreto. Finale nella città di Napoli su strade ampie e asfaltate.
La tappa
Un quintetto al comando, con quasi 5 minuti di vantaggio sul gruppo, ‘scappati’ al km 150: Alexandre Delettre (Cofidis) e Charlie Quarterman (Team Corratec – Selle Italia), Francesco Gavazzi (Eolo Kometa), Alessandro De Marchi (Jayco AlUla), Simon Clarke (Israel – Premier Tech). I 5 fuggitivi sono all’altezza del Valico di Chiunzi (8,3 km al 6,2%), che collega l’agro nocerino-sarnese con la costiera amalfitana attraverso i comuni salernitani di Sant’Egidio del Monte Albino e Tramonti. Comincia a cadere qualche goccia di pioggia… In precedenza, Charlie Quarterman si è imposto sul traguardo volante di Sant’Antonio Abate davanti a Francesco Gavazzi e Simon Clarke.
I 5 fuggitivi si avvicinano al secondo GPM (3^ categoria) di questa tappa: Picco Sant’Angelo, 9 km al 4% di pendenza media. Il gruppo recupera ancora, distante circa 2 minuti. De Marchi passa per primo sul GPM di Picco Sant’Angelo, secondo Clarke. Quindi Delettre, Gavazzi e Quarterman. Sono rimasti in due al comando, Clarke e De Marchi, con un vantaggio di 2’30” sul gruppo maglia rosa che ha assorbito gli altri tre fuggitivi Delettre, Gavazzi e Quarterman. Evenepoel e Roglic sembrano in controllo dopo le cadute di ieri. Cavendish sprofondato a 12 minuti.
Tira forte la Bahrain Merida di Jonathan Milan per recuperare il gap sui fuggitivi De Marchi e Clarke, adesso a 40 secondi. Caos in regia del gruppo, Movistar e Jayco AlUla a tirare. Non impossibile che arrivi la fuga, 37 secondi per i due fuggitivi sugli uomini del gruppone a 4 km dalla fine. Si profila sempre più l’arrivo per la fuga, 2,5 km alla fine e ancora 30 secondi per i due esperti passisti. Ultimo km ad alta tensione, i due fuggitivi passano in vantaggio di 15 secondi, la vittoria se la giocano loro presumibilmente. Gaviria stappa il motore però ai meno 300 e recupera i due fuggitivi, si arriva in volata di gruppo.
Volata lunga lunghissima che ai meno 150 m scoppia e lascia spazio al testa a testa tra la maglia Ciclamino di Millan e a Mads Pedersen, il danese trova la scia centrale e chiude avanti a tutti vincendo la tappa numero 6 di questo giro.
Nulla cambia nelle varie classifiche generali.