Nuovo appuntamento con le dirette on line di SportCampania, che diventa NOW. Ospite della puntata odierna è il tecnico Luigi Squillante, che attualmente guida la Gelbison, nel girone H di Serie D.
“Diaciamo che oggi la quarantena è termianta, oggi è l’inizio della fase 2, ma vedo che ci sono ancora tante polemiche. In Italia tutto quello che si fa è oggetto di critiche, noto però che il lavoro fatto dal nostro governatore ci ha salvati, le regole hanno tutelato la nostra salute tamponando un po’ l’epidemia”. – Queste le prime parole del tecnico sernese, il discorso si sposta sulle parole di Spadafora – “Ho letto ieri il vostra articolo, avete centrato nel segno. Non credo che Spadafora capisca di calcio o lo abbia mai praticato, ha utilizzato parole con arroganza e superficialità. Lo sport è vita, questo può essere per il calcio, per il culturista, per il maratoneta, una persona fa sport nella speranza di migliorare le prestazioni, il proprio corpo. Quella del ministro è stata un’uscita a gamba tesa, poteva andarci più leggero. Lui sa bene che lo sport per antonomasia, lo sport di tutti è il calcio. I dilettanti sono la struttura di tutto, fecciamo i conti è un vero e proprio esercito. Il protocollo ha scoraggiato i club dei campionati dilettantistici, visto che tutti quei tamponi comporterebbero un costo non indifferente”. – Una battuta su mister Caramanno, ex Nocerina e Casertana – “Per me è stato un innovatore della categoria, tecnicamente l’allenatore pià forte che abbia mai avuto. Il suo era un calcio propositivo e divertente, lui era maniacale, una cosa che credo mi abbia trasmesso”. – Proposte di riforma per i campionati – “Da voci di corridoio mi dicono che stanno pensando ad una serie B doppia, chiaramente vedendo tutte le situazioni che ne comportano, con la D che tornerebbe ad essere la quinta serie”. – Capitolo Gelbison dal suo arrivo alla guida tecnica – “Considero molto importante conivolgere i giocatori nel proprio progetto, per questo non voglio che i miei calciatori subiscano meccanicamente la mia idea, ma che la capiscano per il raggiungimento degli obiettivi comuni. Se tu acquisci in gesto e lo fai da automa, senza capire cosa voglio, mi arrabbio. Progetto per l’anno prossimo? Bisogna chiedere al presidente, uno che finisce settimo vorrebbe poi continuare poi il proprio lavoro. D’Agostino? Ho un ottimo rapporto con lui, lo considero il miglior portiere della categoria, mi ha capito quando ho messo l’under in porta al posto suo, ma lo considero veramente super forte”.
Arrivano domande anche da chi segue la diretta, il Savoia al centro – “C’è rammarico. Siamo partiti con un progetto ma si voleva un altro progetto. A Torre Annunziata abbiamo fatto un grandissimo lavoro, se consideriamo che i nostri attaccanti erano sempre infortunati. Del Sobro è diventata la prima scelta, poi col suo infortunio abbiamo faticato, l’arrivo di Ortiz non ha inciso, poi sono stato esonerato. Il rammarico è che tu fai un gran calcio con squadre come il Taranto, l’allenatore è si dell’allenatore, ma sono poi colpe che vanno divise con tutta la squadra. Ma dammi Diakitè e Del Sorbo che sta bene e vediamo cosa riesco a fare. Sarei arrivato ai play off, perchè ero li ad un punto. Doveva essere un campionato tranquillo, ma poi sono stato mandato via il 23 dicembre. Ringraziamo però la famiglia Mazzamauro, ringraziamo Mignano, ci sentiamo spesso, nel calcio si può cambiare fa parte del gioco. A Torre grande esperienza, mi ha arricchito tanto”. – Il proprio pensiero di gioco e qualche giocatore che vorrebbe allenare – “Le mie squdre devono essere come un’orchestra che suona ad unisono, ma tutti devono avere il proprio spartito. Questo si ha facendo un lavoro settimanale, considerando anche le doti individuali, che sono quelle che ti permettono di cambiare modulo. Ho allenato grandissimi calciatori, uno di questi è Tommaso Manzo, uno dei migliori attaccanti, ha fatto due anni con me realizzando 50 reti, per me è stato lui. Ho avuto la fortuna di aver allenato calciatori importanti, tipo Longo, Sorrentino, lo stesso Del Sorbo, Olcese, El Ouazni, Boldrini. Chi vorrei allenare? Tutti i calciatori forti, in questo momento mi viene in mente Liurni della Nocerina, D’Agostino del Taranto”.
La Lega Pro nel possibile futuro di Squillante – “Ci sono stato vicino, fosse per me vorrei allenare anche in serie B, ma se non ci sono arrivato vuol dire che non sono ancora pronta, devo fare ancora gavetta. Vibonese? C’è stato un approccio, c’è mancato solo il botto finale, ringrazio gli addetti ai lavori della Vibonese che hanno pensato a me. Io mi sento pronto per la C, dopo tanti anni e dopo tante batteglie, sono sicuro che non sfigurerei”. – Sul suo possibile ritorno a Sarno per guidare ancora la Sarnese – “Perchè non vado a Sarno? Sono amici, siamo cresciuti insieme, ma alla fine non dipende da me. Tutti i progetti li sposo, basta che c’è una programmazione”.