Dalla samba a la mia banda suona il flop, le note di una disfatta
Un presidente rock, lontano dalle classiche melodie partenopee, più vicino allo stile internazionale di una squadra farcita di campioni e pronta a vincere in ogni dove. Una panchina che balla sui ritmi di “Jump” di Van Halen, tant’è che ad ogni sconfitta eclatante un allenatore casca giù. Una serata di quelle magiche in cui il palcoscenico non vede chitarre che strimpellano o bacchette roteare, piuttosto un acuto di gol seppur nella porta sbagliata.
Questo lo spartito di una serata da cancellare per il Napoli Futsal, che negli ultimi mesi ha visto svanire i sogni di gloria uno dopo l’altro, dalla Coppa Divisione alla Coppa Italia, finendo giù dal palco per la lotta scudetto.
“La mia banda suona il rock” recitava un editoriale dei giorni scorsi, note e parole di Ivano Fossati che però proseguiva recitando “per chi l’ha visto e per chi non c’era”, ecco probabilmente qualcuno è mancato all’appuntamento con la storia, chiudento con “e per chi quel giorno lì Inseguiva una sua chimera”, lo scudetto come un’utopia da inseguire nella mente e non sul parquet.
Note stonate per una marcia che di trionfale non ha avuto molto, finire da primi della classifica in regular season non è scolpire il nome nella storia, la musica è finita Dalla samba sudamericana di Borruto e Salas alle note neomelodiche di Arillo e De Luca, l’excursus musicale è vasto, auguriamoci che il nuovo anno porti nuovi spartiti alle falde del Vesuvio.